MANTOVA “Viva le donne!”. È lo striscione apparso in concomitanza con l’8 marzo davanti ai cancelli dell’Itis Fermi. L’iniziativa, simbolica ma particolarmente apprezzata, porta la firma dei ragazzi di Azione Studentesca – Gioventù Nazionale.
Inevitabile un confronto con chi qualche giorno prima davanti al liceo Carducci di Milano aveva appeso uno striscione nero e le foto a testa in giù del presidente del consiglio Meloni e del ministro dell’istruzione Valditara, o del gruppo di femministe connesse ai centri sociali che aveva esposto una statua blasfema della Madonna.
«Immagini incommentabili – dice il responsabile di Gn-FdI Leonardo Minelli -. Le battaglie per i diritti delle donne si fanno con le proposte, non con le bestemmie o con i cartelli blasfemi». E in effetti più che una rivoluzione per “smuovere le maree” in questi giorni abbiamo assistito al solito festival di retorica e volgarità.
«Il nostro striscione era volutamente semplice, e a quanto pare il messaggio è piaciuto – riferisce Manuel Ribaldi di Azione Studentesca -. Per noi l’8 marzo vuol dire valorizzazione e libertà della donna, non l’attivismo sessista e ossessivo che abbiamo visto in certi cortei dei giorni scorsi. L’ossessione del momento pare quella di prendersela con le istituzioni e il governo, finalmente guidato da una donna, ma che non essendo di sinistra per questi movimenti si può insultare liberamente. E tutto ciò è veramente molto triste».
Matteo Vincenzi