MANTOVA «Avevamo raccolto 100 firme dei commercianti per segnalare all’amministrazione la contrarietà della città all’ampliamento della Ztl. Con queste manovre finalizzate a ottenere qualche posto auto in più per i residenti si rischia di favorire la moria dei negozi di via Calvi e delle arterie parallele». Forza Italia non ha dubbi sull’inopportunità di allargare la Ztl che interessa via Calvi e via Bertani, oltre alle vie di collegamento. E il rammarico di Andrea Gorgati e Pier Luigi Baschieri (Fi) sta nel fatto che questa iniziativa della giunta, in vigore da lunedì 21, finirà per andare a ulteriore detrimento del centro storico.
Persino il piano parcheggi non convince i due consiglieri azzurri. L’area Tea di vicolo Stretto avrebbe potuto essere sfruttata in ben altro modo.
«E’ da mesi che aspettiamo il piano della mobilità sostenibile (Pums) – rimarcano gli azzurri – per comprendere come la Giunta vuole rivedere e rilanciare la viabilità cittadina ferma al Put del 1997. Ma che fine ha fatto? Quello dei posti auto destinati al centro cittadino è un annoso problema sempre affrontato con scarso successo. Ben vengano i 245 posti auto in più previsti da Palazzi grazie agli interventi sul lungolago Gonzaga e sul campo canoa, ma si può e si deve fare di più».
E fare di più per Forza Italia significa, per esempio, estendere il bacino utile nell’area ex Tea di vicolo Stretto, decisamente sottoutilizzata, se resa disponibile per sole 50 auto. «Per tale ragione chiediamo al sindaco e all’assessore Rebecchi di non accontentarsi dei 50 posti pianificati riservati ai residenti di via Calvi e via Bertani. Quello risulterebbe essere solo un contentino. L’area è oramai in disuso e non funzionale ad alcun progetto pubblico e privato. Pochi se lo ricordano ma il Piano di governo del territorio (Pgt) prevedeva un parcheggio interrato nella ex sede della multiutility. Stiamo parlando di un’area strategica perché confina col parcheggio del Lungolago, i cui posti auto saranno raddoppiati dall’Apcoa entro il 2020 con 140 nuovi posti auto. Se collegati, i due parcheggi confinanti, divisi solo da una muraglia, raddoppierebbero i posti e si risolverebbe in modo definitivi il problema della sosta ai turisti, ai pendolari e ai residenti senza garage».
Unico fattore ostativo, la bonifica dell’area, che comporterebbe oneri salatissimi. «Lo sappiamo benissimo – replicano i consiglieri azzurri – che prima dell’intervento sarebbe necessaria la bonifica del sottosuolo a causa della contaminazione della falda superficiale (idorcarburi, solventi aromatici ed Ipa), oltre allademolizione di qualche palazzina fatiscente. Ma Tea Spa è una società molto capitalizzata e con importanti utili, non avrebbe problema alcuno a bonificare per adibire quella zona a parcheggio pubblico».