Canneto sull’Oglio, inaugurata nella Galleria del Museo Civico la mostra ‘100 scatti 100 volti’ con le fotografie dei personaggi fissati dall’eclettico obbiettivo dell’artista Andrea Lorenzini

CANNETO SULL’OGLIO E’ stata inaugurata la mostra ideata dall’assessorato alla cultura e dedicata al fotografo Andrea Lorenzini, recentemente scomparso. “100 scatti 100 volti” è il titolo dell’esposizione allestita presso la Galleria Civica del Museo di piazza Gramsci, che si potrà visitare fino a domenica 24 ottobre e che raccoglie appunto cento fotografie con personaggi fissati dall’eclettico obbiettivo dell’artista cannetese. La mostra è anche l’occasione per presentare ai cittadini la donazione che gli eredi, con lungimiranza e invidiabile generosità, hanno voluto lasciare alla comunità cannetese. “Quando la nostra famiglia si trasferì negli anni ’60 per cercare fortuna a Milano – ha raccontato Luisa Lorenzini – mio fratello Andrea aveva lasciato qui il cuore. Era qui che ritrovava la bellezza profonda ed essenziale delle cose. La trovava nelle persone, nei muri, nelle vecchie cascine, nelle vie del paese. Quando gli chiedevo perché fotografasse così tanti muri, lui mi diceva che i muri sono tracce che parlano, sono esseri, umanità. Umanità semplice e nuda che lui riusciva a cogliere sempre. Le sue sono immagini che ci interrogano sul senso profondo delle cose, la sua è sempre stata una ricerca dello spirito, quasi religiosa. Fotografava particolari di porte, vecchie cascine. Sono ruderi, cercava di spiegarmi, che stanno esalando l’ultimo respiro ed è il loro momento più profondo e poetico. Con le immagini, con questo atto sommitale voleva salvare l’istante estremo. A Canneto poi credo che abbia fotografato un po’ tutte le persone che vi vivevano. E riusciva a trarre da ognuna di loro un’infinita poesia. Tanti di loro credo non ci siano più”. Lorenzini ha avuto il merito di essere stato l’artefice della memoria fotografica del paese dei vivai. Dalla fine degli anni ’60 ha fissato con sensibilità ed arguzia, personaggi e scorci realizzando un vero archivio fotografico, patrimonio della storia locale. I suoi legami con la propria terra sono sempre stati forti, ancestrali, quasi morbosi, privilegiati e in netto contrasto con le mode globalizzanti del nostro tempo. Lo si ricorda anche come prezioso collaboratore e donatore di numerosi oggetti e fotografie presso il Museo Civico, materiale che in futuro verrà valorizzato adeguatamente.
Paolo Zordan