MANTOVA In occasione della presentazione del libro di Daniele Marchesini e Stefano Pivato, Tifo. La passione sportiva in Italia (Il Mulino 2022), Marida Brignani dialoga con l’autore Stefano Pivato.
L’incontro si conclude con la visita alla casa di Tazio Nuvolari, in viale delle Rimembranze 1/B
«Il tifo è una malattia giovanile che dura tutta la vita» diceva Pier Paolo Pasolini. E fu proprio l’Italia,
patria dei campanilismi, anche sportivi, a tenere a battesimo negli anni Venti del Novecento il vocabolo «tifo», mutuandolo probabilmente dalla denominazione della grave malattia infettiva che provocava forti stati febbrili. Ma il tifo sportivo non si esaurisce nei cori intonati sugli spalti o a bordo ring per i propri beniamini. Le sue manifestazioni e i suoi significati si modellano sui cambiamenti sociali che attraversano la storia del Novecento. A mano a mano che da fenomeno d’élite lo sport diviene manifestazione di massa, tende a trasformarsi in una passione che ha molto in comune con la vita e la morte, l’amore e l’odio. I campioni entrano nella vita quotidiana delle persone, ne nutrono l’immaginario e vivono nel mito. Stadi, velodromi, palazzetti dello sport diventano i templi dove si celebra un rito pagano, mentre le salite del ciclismo diventano luoghi di pellegrinaggio ai quali avvicinarsi con emozionata deferenza. Tifo. La passione sportiva in Italia, non è dunque solo un libro sullo sport, ma un libro di storia – di storia sociale soprattutto – che scruta nelle pieghe dell’immaginario collettivo per cogliere i mutamenti che seguono, talvolta anticipano, ma sempre si intrecciano alle trasformazioni sociali, economiche e politiche dell’Italia del XX secolo. In questo libro, letteratura e giornalismo d’epoca, memorie e documenti, film, canzoni, e perfino i gadget compongono un racconto corale e popolare della società italiana. Il variegato panorama di riti collettivi, miti, linguaggi fantasiosi e iperbolici, vincoli intensamente emotivi che legano il pubblico ai propri eroi non trascura Mantova, dove il mito assoluto di Nuvolari, longevo idolo dell’automobilismo, è oggetto di adoranti manifestazioni di ammirazione e di affetto. Pivato le indaga attraverso le lettere dei tifosi dalle quali emergono i desideri, i sogni, le speranze, le illusioni, l’amore e la fede, ma anche la malattia, la povertà e le innumerevoli difficoltà della vita, per un attimo soverchiate dall’emozione di una corsa folle e spericolata verso il traguardo di un eroe nel quale ci si immedesima. Perchè sono le vittorie a fare di uno sportivo un campione, ma solo il pubblico può trasformarlo in un mito.