MANTOVA Intervista al nostro ministro Alberto Bonisoli da parte del periodico «Artnet news» con interessanti dichiarazioni intorno ai direttori “stranieri” dei musei. L’articolo, di Naomi Rea, esordisce con la seguente dichiarazione: «Il ministro della cultura italiano ha lasciato i direttori di molti dei suoi musei più famosi chiedendosi se alla fine dell’anno saranno senza lavoro. Alberto Bonisoli, che è stato nominato dal governo populista del paese, ha detto che ci sono abbastanza talenti italiani per riempire i posti migliori del museo. La sua affermazione riecheggia la retorica “Italiani First” del partito di estrema destra dell’Italia, la Lega. (…) Il ministero della cultura italiano gestisce i suoi musei e, nel 2015, sotto il precedente ministro della cultura, centrista, Dario Franceschini, il Paese ha fatto la sua prima chiamata internazionale per direttori di 20 dei suoi migliori musei. L’obiettivo era quello di infondere nuova vita alla gestione dei musei italiani spesso polverosi, nonché di portare i contatti per raccogliere fondi privati che potessero compensare i tagli ai finanziamenti governativi. A quattro anni di distanza, Bonisoli sembra voler riprendere il controllo. “Penso che ritenessero di non trovare talento sufficiente in Italia”, ha detto Bonisoli al quotidiano The Times (…). Ma oggi “penso che lo trovereste”. Bonisoli ha affermato di non aver “problemi” ad assumere cittadini stranieri per lavori come direttore, ma ha anche detto “Non sento il bisogno di andare all’estero”». Di fatto erano stati sette su venti i direttori “europei” che avevano vinto le assegnazioni nel 2015: Eike Schmidt agli Uffizi, Cecilie Hollberg alle Gallerie dell’Accademia di Firenze, Gabriel Zuchtriegel al Parco archeologico di Paestum, James Bradburne a Brera, Peter Aufreiter alla Galleria Nazionale delle Marche, Peter Assman nel nostro Palazzo Ducale di Mantova e Sylvain Bellenger a Capodimonte».
Saranno informati entro la fine dell’anno se i loro contratti saranno rinnovati – prosegue l’articolo – , anche se almeno uno, Eike Schmidt, ha già annunciato che lascerà gli Uffizi nella seconda metà dell’anno per essere il direttore del Kunsthistorisches Museum di Vienna». «Il portavoce del ministero della cultura italiano, tuttavia, ha assicurato che i candidati saranno tratti da una selezione pubblica senza pregiudizi, dato che ciascuno dei contratti in corso finisce. Detto questo, ha aggiunto che se la maggioranza dei candidati è italiana – come è avvenuto per il 94 percento dei candidati per il bando più recente – “è molto probabile che i selezionati saranno italiani”». I
Il ministro mantovano Bonisoli interviene sui direttori dei musei: nel futuro “italiani first” (forse)
Dalle pagine di Artnet news le parole del capo di dicastero