Basta profughi nella cittadina, Asola chiude con l’accoglienza

ASOLA La cittadina del Chiese esce dalla rete Sprar-Enea della provincia di Mantova per l’accoglienza dei profughi con requisiti per ottenere asilo politico. La decisione è stata presa dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giordano Busi dopo un incontro in provincia con Andrea Caprini, assessore al welfare del Comune di Mantova e presidente del consorzio Progetto Solidarietà, ente capofila del progetto Sprar, e Iacopo Caropreso, responsabile dello Sprar, a cui aderiscono, oltre al Comune capoluogo, anche i Comuni di Curtatone, San Giorgio, Medole, Guidizzolo, Asola, Castel Goffredo, Castiglione per un totale di 57 posti.
Nel corso dell’incontro il primo cittadino asolano ha comunicato la decisione di uscire dal progetto di accoglienza dei cittadini stranieri richiedenti protezione internazionale ospitati in strutture temporanee.
«La decisione – spiega Busi – è stata presa innanzitutto come scelta politica della mia amministrazione e in secondo luogo in quanto la cooperativa Santa Lucia ci ha fatto sapere di non poter più mettere a disposizione dei rifugiati l’appartamento che in passato aveva destinato a loro». Nel territorio asolano per il momento rimane, comunque, per alcuni richiedenti asilo ancora presente un Cas (Centro di accoglienza straordinaria) della cooperativa sociale Santa Lucia.
Il Comune di Asola era dal primo gennaio 2017 nel progetto Sprar per l’erogazione dei servizi di prima accoglienza ai cinque rifugiati accolti sul territorio comunale. Stante, infatti, la situazione di emergenza, era stata affidata alla cooperativa Santa Lucia di Sorbara di Asola, la gestione del servizio di prima accoglienza dei profughi accolti sul territorio comunale, i quali erano stati collocati in un appartamento messo a disposizione dalla stessa cooperativa. La giunta comunale dell’allora sindaco Raffaele Favalli aveva quindi adottato una convezione con la Prefettura per l’accoglienza dei cittadini stranieri temporaneamente presenti sul territorio, valido fino al 31 dicembre 2019. L’accordo per l’accoglienza dei richiedenti asilo e rifugiati, alla scadenza non sarà, quindi, rinnovato per il triennio 2020-2022, dopo la decisione di Busi di ritirare il Comune dal progetto di accoglienza agli esuli.