GOITO
UN RICORDO DELLA PARTECIPAZIONE AD UNA PUNTATA DEL RISCHIATUTTO NEL 1974
Dall’8 settembre al 13 ottobre 2019 si può ammirare presso la sede di Gazoldo degli Ippoliti dell’Associazione Postumia la mostra su Mike Bongiorno, organizzata dal responsabile culturale dell’Associazione gazoldese Nanni Rossi e curata dal fotografo mogliese Gianni Bellesia in occasione del decennale della scomparsa del noto presentatore televisivo, il “re dei telequiz”.
Ad una puntata di Rischiatutto nell’anno 1974 ho avuto occasione di partecipare anch’io: mi ero lasciato convincere da familiari e amici a mandare la richiesta di partecipazione alla trasmissione che allora veniva registrata negli studi Rai presso la Fiera di Milano.
Nel mese di dicembre del 1974 mia madre mi telefonò a Padova (allora ero studente iscritto a Ingegneria, studi che ho abbandonato qualche anno dopo) per dirmi che era arrivata una telefonata da Milano, ero invitato ad una selezione di concorrenti per il Rischiatutto: da Padova andai direttamente a Milano in treno (ricordo che era un giorno di abbondanti nevicate) per sottopormi presso gli studi Rai della Fiera ad un provino per poter partecipare, in caso di esito positivo, alla trasmissione di Mike.
Il provino andò bene, mi dissero che potevo anche essere chiamato prima o poi, senza tuttavia nessuna certezza. Ed invece dopo pochissime settimane arrivò la chiamata: dopo una preparazione affrettata di pochi giorni andai a Milano con mio fratello Maurizio, il mio preparatore e compagno di quell’avventura.
Nel pomeriggio del 7 febbraio 1974 partecipai alle prove generali, lì ebbi modo di conoscere Mike che sottopose me e l’altro concorrente nuovo ad un terzo grado per conoscere vita e, si fa per dire, miracoli e prepararsi così alla presentazione in trasmissione. Feci amicizia con l’altro concorrente, il bresciano Giancarlo Piovanelli, professore di lettere alle scuole medie ed esperto di arte militare, e la moglie Cecilia, con i quali bevemmo poi assieme un brodino e poco più e ritornammo negli studi (il campione in carica Claudio Volontieri credo non mi abbia neppure salutato, ero un outsider che non gli faceva paura, mi sembrava anche un po’ psicopatico, mentre aveva sottoposto Piovanelli ad un interrogatorio da terzo grado per verificarne la preparazione e la pericolosità).
Mi sono presentato portando come materia la storia della Formula Uno dal 1950: ero stato chiamato proprio perché l’argomento era di attualità, si erano già disputati i primi due Gran Premi della stagione, quello di Argentina e quello del Brasile, e la Ferrari era in testa al Campionato Costruttori grazie al secondo e terzo posto nel Gran Premio d’Argentina di Niki Lauda e Clay Regazzoni e al secondo posto di Regazzoni nel Gran Premio del Brasile.
Riuscii a fare l’en plein sulle 10 domande della mia materia, poi cominciò la gara vera e propria. Da giovane incosciente io continuavo a schiacciare il pulsante, qualche risposta l’ho data esatta, qualche altra no: sono finito due volte sotto zero, alla quart’ultima domanda ritornai in gara e decisi di non schiacciare più. Purtroppo la penultima domanda era un Passaparola, ovvero era obbligato a giocare il concorrente che aveva meno punti, cioè io, e dovevo scegliere la materia: ma non vi era scelta, era rimasta solo l’ultima casella ed era un Rischio, ovvero si doveva rischiare almeno 100.000 lire, io ne avevo solo 30.000, sbagliai la risposta (veniva chiesto il nome del direttore del Festival del Teatro di Avignone) e ritornai quindi di nuovo sotto zero e fui escluso dalle domande finali.
Gli altri due concorrenti fallirono le loro domande finali, andarono anche loro a zero e lo spareggio fu vinto dal campione in carica Volontieri rispondendo esattamente alla domanda di sport: fu chiesto chi aveva vinto la gara di slalom gigante nel campionato mondiale di Sankt Moritz, ovvero la giovane Fabienne Serrat, nome che avevo suggerito poco prima a Piovanelli, ma il campione fu più svelto di lui a schiacciare il pulsante e vinse la puntata.
Alla fine della registrazione (le puntate venivano registrate al mercoledì sera e andavano in onda la sera dopo) fui avvicinato dal giornalista della Gazzetta Cesare De Agostini , un’autorità in storia del motorismo, autore di parecchi libri (mi invitò a casa sua dopo qualche giorno e mi regalò un bellissimo libro su Tazio Nuvolari) il quale quella notte ci diede un passaggio fino a casa sulla sua Porsche (eravamo in quattro, lui e la moglie davanti, io e mio fratello rannicchiati sul sedile posteriore, arrivai a casa che non riuscivo a camminare), durante il tragitto sulla Cremonese mi intervistò e scrisse poi un bel resoconto sul giornale locale .
Per alcuni anni sono rimasto in contatto con l’amico Piovanelli , poi ci siamo rivisti quando Gianni Veronesi di Telemantova mi invitò ad andare con lui a Brescia presso la Libreria Tarantola dove veniva presentato il libro “Rischiatutto” di Eddy Anselmi e Pino Frisoli. Purtroppo Piovanelli è stato vittima di un incidente stradale a Brescia il 29 ottobre 2018 (l’ho ricordato in una lettera pubblicata sul Giornale di Brescia).
Il libro “Rischiatutto” era stato presentato anche a Mantova presso la Libreria Di Pellegrini e poi a Telemantova con la presenza, oltre che mia, di un altro concorrente mantovano di Rischiatutto, Guido Badiali, di padre Sebastiano Bernardini e del fotografo Gianni Bellesia.
Dopo avere presenziato all’inaugurazione a Gazoldo della mostra l’8 settembre, domenica 6 ottobre sono stato invitato a parteciperò ad un incontro con Bellesia ed altri due concorrenti dei quiz di Mike Bongiorno per ricordare quell’esperienza, un “peccato di gioventù” che tuttavia ricordo con piacere.
Enzo Cartapati