La pandemia diventa film grazie a Mantova

MANTOVA Mantova arriva al grande cinema di Venezia attraverso una pellicola (in senso metaforico) girata in pieno lockdown. Nel cast ovviamente non può mancare il dottor  Giuseppe De Donno, che assieme ad altri ricercatori ha tracciato le coordinate per la cura del terribile covid-19, ma nemmeno una consolidata promessa della musica contemporanea, il giovane compositore  Filippo Lui che ha firmato la colonna sonora.
“Quarantena Live” è infatti il film che nasce da un’idea del noto regista Giuseppe Aquino, autore e regista de “L’altra Infanzia” (Cannes 2018), pellicola che ha ispirato, nel dicembre 2019, la legge “bonus latte” di 400 euro per le mamme in povertà. “Quarantena live” è attualmente in selezione alla 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Si tratta del primo film-verità sulla pandemia (tutte storie vere con una trama che incrocia la fiction), ma sancisce un metodo di realizzazione cinematografica unica nel panorama mondiale. Un film interamente girato in fase di lockdown durante la pandemia. Per la prima volta nella storia del cinema mondiale tutto avviene tramite videoconferenze, telefonate, sistemi wifi e una serie di innovazioni tecniche per la produzione e post-produzione che il regista aveva studiato e sperimentato nei precedenti tre anni con il film.
Da remoto, ogni casa prescelta si è trasformata in un set supervisionato dal regista, dallo scenografo, dal costumista, dallo sceneggiatore, dal dialoghista, dal direttore della fotografia, dal consulente, dal truccatore, dal parrucchiere e dal fotografo di scena. Il tutto è stato organizzato dai produttori esecutivi e dalla segreteria centrale.
Nel proposito di raccontare in chiave realistica il momento saliente della pandemia e della quarantena, alcune scene del film vedranno protagonista il dottor De Donno nei panni di se stesso, durante lo svolgimento del suo lavoro in ospedale. Una visione autentica, volutamente priva di scene romanzate, che racconta il lavoro di un uomo e del suo impegno che ha saputo realmente guarire malati di covid in condizioni gravissime.
De Donno è presente nel film, grazie alle riprese realizzate dallo stesso compositore Filippo Lui, recatosi in ospedale con la giovanissima operatrice Paola Balzanelli, fornendo al regista il materiale audiovisivo idoneo.
A sua volta Lui ha realizzato il commento sonoro rappresentivo del pathos narrativo. Lui. Autore di formazione classica ricevuta al conservatorio di Mantova e sotto la guida di Stelvio Cipriani, Lui si è distinto per colonne sonore cinematografiche distribuite in tutto il mondo, e ha al suo attivo collaborazioni con autori tra cui Andrea Morricone. Nel suo Crystal Music Project, hanno preso parte musicisti come Paolo Olivieri, Stefano Farì, Dario Vitali, Michele Forgione, Stefano Tiranti, Emiliano Masotto, Monica Marozzi, Ginevra Morelle Eugjen e Klaudia Gargjola, Eva Impelizzeri e Giuliano Papa.