CASALMORO «Vi sono luoghi in cui rivedi le facce e le tracce di un tempo, a cui sono affidati tuoi affetti e indelebili istanti di vita passati. Per larga parte della comunità di Casalmoro sicuramente il Santuario della Madonna del Dosso reca con sé questa prerogativa. Credenti e non credenti condividono consapevolmente il patrimonio emozionale che aleggia lungo la sua scalinata biancheggiante, testimone della storia di una comunità che dal 1780 si stringe attorno ad esso per celebrare le proprie gioie e i propri lutti, le ricorrenze e le speranze. In questi 250 anni alla piccola statua della Vergine, rilucente dalla sommità dell’altare del Santuario, sono giunte le preghiere di poveri contadini preoccupati per il raccolto, di madri angosciate col figlio al fronte in terre lontane, di malati allo stremo, ma anche i sogni delle giovani di percorrere la scalinata in abito da sposa, i voti degli studenti e dei lavoratori in procinto di prove decisive, e mille altri aneliti legati al desiderio di una vita serena. Una devozione dovuta ad una profonda religiosità cristiana, ma in tanti casi, in assenza di essa, semplicemente da una consuetudine imprintata radicalmente nel costume locale. Ed è tutt’oggi il pulsare di questi sentimenti, più che convinzioni religiose in buona parte convertitesi alla laicità, che mantengono inalterato il culto per questo indiscusso simbolo della collettività casalmorese. Un culto che trova massima e festosa espressione, con ritualità ricche d’atmosfera, il 21 Novembre di ogni anno. Una suggestiva tradizione che mantiene vivo il vibrante legame interiore con le persone, i momenti, le atmosfere e i palpiti del passato». Giacomo Gabriele Morelli descrive così, in una parte della sua prefazione al libro “Madòna del Dos” scritto dal fratello Marco e da Stefano Bandera, l’ormai famosa “Sagra della Pollastrella” (denominazione antica che trova spiegazione nel menù tipico del tempo: minestra con i fegatini, pollo o cappone in genere ripieni e abbinati al cotechino con le verze, bussolano o torta sbrisolona), la principale festa di Casalmoro che affonda le sue radici in una leggenda di tradizione popolare, che avrà il suo clou domani, giovedì 21 novembre. «La custodia di questo patrimonio emozionale “ continua Giacomo Gabriele Morelli “è affidata ad una nutrita e folcloristica “congrega ” di personaggi del luogo: i mortaristi. La loro denominazione, “mortaristi”, enfatizza la loro abilità di artificieri, e potrebbe richiamare solo immagini di ludica rumorosità, che però sarebbe riduttiva del loro ruolo. Sebbene essi siano i protagonisti delle deflagrazioni periodiche dei mortaretti che scandiscono il trascorrere della sagra della Madonna del Dosso, in realtà la gestione dell’usura e delle crepe causate dal tempo, insomma la cura del Santuario e la sua sopravvivenza, ruotano attorno al loro generoso impegno. Un ruolo caratterizzato da credibilità ed onestà, che la comunità casalmorese riconosce loro con trasporto, contraccambiandolo con incondizionato sostegno». La ricorrenza prende il via ufficialmente nel pomeriggio di oggi, mercoledì 20 novembre, alle 16,30, con gli spari dell’Ave Maria accompagnati dalle campane suonate a mano.
IL PROGRAMMA DI DOMANI
La festa vera e propria comincia già dalle prime ore del mattino di domani (giovedì 21 novembre) con la celebrazione della messa delle 5.30; è usanza popolare alla fine del rito religioso fare una colazione a base di tagliatelline in brodo, trippa, cotechino e lenticchie, non solo nelle abitazioni ma anche nei locali pubblici del paese. Verranno poi celebrate la messa solenne delle 10.00, che vedrà la presenza del Vescovo Mons. Busca e quindi, alle 17.30, la messa vespertina; entrambe le funzioni sono pensate per tutti coloro che sono impossibilitati a partecipare a quella più solenne officiata all’alba che sarà trasmessa anche in streaming sulla pagina Facebook “Festa della Madonna del Dosso”. I momenti cardine delle varie liturgie, ad orari ben precisi consolidatisi nella tradizione, sono accompagnati dallo scoppio di mortaretti, chiamati in dialetto “murtèr”, che sanno ancora far battere il cuore a tutti i casalmoresi. Dopo il tramonto, alle 18.30, terminata l’ultima celebrazione liturgica, si terrà il tradizionale spettacolo pirotecnico offerto dai mortaristi. Nei giorni della Festa, e in quelli antecedenti, sono in programma numerose iniziative culturali, musicali, ludiche che fanno da corollario alle numerose celebrazioni religiose. La sagra si concluderà ufficialmente sabato 30 novembre a Corte Castello dopo una fitta serie di appuntamenti che trovate nell’allegata locandina.