ROMA (ITALPRESS) – “Non è costume mio o di questo esecutivo minimizzare, derubricare a polemiche le obiezioni poste al nostro quotidiano lavoro: abbiamo da subito scelto la strada della trasparenza, rifuggendo noi stessi ricostruzioni di comodo. Non posso però accettare che passi il messaggio di un presidente e di un governo che hanno abdicato ai propri doveri approfittando della pausa estiva, che un solo weekend passato al mare o una singola cena a margine di un appuntamento istituzionale vengano così strumentalmente sottolineati”. Lo scrive il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in una lunga lettera al quotidiano La Repubblica in replica all’articolo di ieri “Il naufragio. Perchè la seconda ondata della pandemia Covid ha travolto l’Italia”, inchiesta che ripercorre gli ultimi mesi della gestione dell’emergenza da Covid 19.
“Chiarisco, allora, che questa estate non ho mai concesso pause alla mia attività istituzionale – prosegue il premier -. Anche nel mese di agosto sono stato sempre immerso nello studio dei vari dossier e nella soluzione dei vari problemi, avendo cura, insieme ai ministri competenti e ai vari esperti, che la piena ripresa delle varie attività sociali ed economiche avvenisse in piena sicurezza”.
Per Conte “può risultare fuorviante il racconto di un Paese in libera uscita, stimolato al “tana libera tutti” estivo dalla complice assenza di un governo rimasto indifferente. Se davvero in estate avessimo mollato la presa oggi non potremmo contare sul rafforzamento dei nostri strumenti di difesa e vivremmo già in pieno lockdown generalizzato”.
(ITALPRESS).
“Chiarisco, allora, che questa estate non ho mai concesso pause alla mia attività istituzionale – prosegue il premier -. Anche nel mese di agosto sono stato sempre immerso nello studio dei vari dossier e nella soluzione dei vari problemi, avendo cura, insieme ai ministri competenti e ai vari esperti, che la piena ripresa delle varie attività sociali ed economiche avvenisse in piena sicurezza”.
Per Conte “può risultare fuorviante il racconto di un Paese in libera uscita, stimolato al “tana libera tutti” estivo dalla complice assenza di un governo rimasto indifferente. Se davvero in estate avessimo mollato la presa oggi non potremmo contare sul rafforzamento dei nostri strumenti di difesa e vivremmo già in pieno lockdown generalizzato”.
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