PORTO MANTOVANO La stazione Carabinieri di Porto Mantovano, nei giorni scorsi, ha denunciato a piede libero un trentenne mantovano per il reato di ricettazione e falsificazione di ricette mediche.
A seguito di segnalazioni e querele sporte da alcuni farmacisti di Porto Mantovano, le indagini dell’Arma hanno permesso di individuare, dopo una lunga attività di ricerca ed analisi delle videocamere delle diverse farmacie ove il soggetto avrebbe depositato sia ricette “bianche” che ricette “rosse”, tutte con la medesima richiesta di “ossicodone” (sostanza rientrante nella tabella dei medicinali del testo unico sugli stupefacenti, avente effetti indicati una volta e mezza più forti dell’eroina).
Raccolti questi elementi probatori, i Carabinieri si sono recati venerdì mattina all’alba a casa del soggetto muniti di un decreto di perquisizione emesso dall’Autorità Giudiziaria, trovando nell’abitazione ulteriori 8 ricette in bianco riportanti l’intestazione di un medico inesistente e 17 ricette “rosse” aventi il timbro di un medico che, da accertamenti, risulta non svolgere più la professione sanitaria in quanto in pensione.
Il denunciato dovrà rispondere innanzi alla Procura della Repubblica di Mantova dei gravi reati di ricettazione (per via dell’ingiustificata detenzione di ricette rosse a firma di medico esistente) e di falsità materiale (per via della redazione di ricette bianche intestate a medici inesistenti).
Tutte le ricette sono state sequestrate dai Carabinieri della Stazione di Porto Mantovano e messe a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Per il reo, nel caso in cui venisse accertata la sua penale responsabilità durante il giudizio, si profilano reati che contemplano la reclusione da 4 a 12 anni.
La collaborazione offerta dai farmacisti mantovani ai militari dell’Arma è stata fondamentale e vincente, ed ha permesso di smascherare questo fenomeno pericoloso delle false ricette.