SAN GIORGIO – Passa l’integrazione proposta dal consigliere di minoranza Paolo Bordini in merito alla richiesta pervenuta al Comune da parte della Corte dei Conti, ovvero controllare l’andamento di gestione della San Giorgio Servizi, la partecipata in house che gestisce la farmacia comunale. Il Consiglio ha così inserito nella delibera di presa d’atto dell’ordinanza dei giudici contabili l’impegno per il Comune ad effettuare ulteriori accantonamenti, così da garantire una riserva economica a cui attingere senza compromettere il finanziamento ai servizi pubblici. Una proposta che il consigliere M5S Bordini aveva già esposto durante la conferenza dei capigruppo.
«La farmacia sta dimostrando di essere in grado di sostenere l’investimento e nel tempo sono state fatte scelte dall’amministratore delegato per razionalizzare al meglio le spese e restare sul mercato. La questione che emerge dall’intervento della Corte dei Conti però è politica – segnala Bordini -. Un amministratore non può fare investimenti ad alto rischio esponendo la stabilità economica del Comune e il controllo della Corte dei Conti solleva questa ipotesi». Tre i punti a cui il Comune è chiamato ad adempiere: effettuare un attento monitoraggio, anche attraverso l’esercizio del controllo analogo, sulla gestione di San Giorgio Servizi Srl e sull’andamento dei risultati economici dalla stessa raggiunti, riferendone alla Sezione della corte dei conti con periodicità annuale; riferire sul rientro delle somme dovute all’Ente da San Giorgio Servizi Srl a titolo di restituzione del mutuo a breve termine concesso in data 23 giugno 2020; trasmettere alla Sezione della Corte dei Conti i documenti di incasso attestanti la restituzione dei contributi ricevuti in relazione all’acquisto degli immobili siti in San Giorgio Bigarello, catastalmente identificati. «Punti a cui ora si aggiunge l’impegno di accantonamento, ogni anno, di risorse economiche per sostenere le rate del mutuo in caso la società San Giorgio Servizi si trovasse in perdita e impossibilitata a versare i 40mila euro all’anno. «Resta poi la delusione – conclude – per la mancanza di comunicazione del sindaco».
Matteo Vincenzi