PORTO MANTOVANO – Fino a domenica 20 agosto la farmacia comunale di Bancole, a Porto Mantovano, resterà chiusa una settimana per ferie. Una scelta che sembra aver scatenato un vero putiferio.
E mentre Asep annuncia per metà settembre l’apertura di un bando per le assunzioni per fare fronte alla carenza di personale, così che la situazione non si ripresenti, la questione è nel frattempo diventata un caso politico.
Se Giampaolo Voi, di Voi per Porto, e Marco Bastianini della Lega avevano parlato di decisione «inconcepibile» e di «organizzazione lacunosa», Salvatore Scalia, referente territoriale di Fratelli d’Italia, non c’è andato per il sottile.
«La chiusura della farmacia comunale, l’ennesima nel giro di poco tempo (ricordo che le serrande erano rimaste abbassate anche tra la fine di giugno e l’inizio di luglio per l’istallazione del robot che automatizza il magazzino, ndr), è la dimostrazione conclamata che l’Amministrazione a guida Pd non è in grado di pianificare con Asep (società controllata per il 97,81% dallo stesso Comune di Porto Mantovano) la gestione dei servizi fondamentali per i propri cittadini. Negli ultimi mesi – denuncia l’eponente politico Scalia – abbiano assistito a una lunga serie di annunci provenienti dai Dem, a cui si sono puntualmente associate le solite “anime”, civiche che in vista delle elezioni cominciano a spuntare fuori come funghi, per sostenere l’apertura della Casa di Comunità nell’ex Centro Servizi Imprese (CSI). Orbene, con la vicenda della nuova chiusura della farmacia comunale si è avuta la riprova che le proposte del Pd erano solamente fumo negli occhi e che da parte di questa amministrazione non vi è mai stato un vero interessamento ai servizi sanitari. Sarebbe bastato, infatti, che l’amministrazione avviasse insieme alla propria società controllata una corretta gestione dei servizi e delle attività in ambito sanitario a favore del territorio». Ma Scalia non si limita alle sole critiche. Propone al Comune di offrire maggiori servizi e prestazioni attraverso la propria farmacia gestita da Asep, così da garantire «una concreta medicina di prossimità dotata di strumenti diagnostici di base e una più corretta pianificazione delle aperture e dei servizi. Così facendo e potendo contare sulla dotazione della telemedicina prevista dal Pnrr, i farmacisti – aggiunge l’esponente di FdI – potrebbero fare della stessa farmacia degli hub in cui svolgere analisi di prima istanza, ecografie ed elettrocardiogrammi. Ciò permetterebbe di realizzare, in maniera concreta, una sanità diffusa vicina ai cittadini».
Matteo Vincenzi