MANTOVA Resta in carcere ma con una posizione un po’ meno grave Nabil Anitra, il 40enne marocchino arrestato lo scorso 10 febbraio con l’accusa di tentato omicidio nei confronti della sue ex, che aveva aggredito colpendola alla testa con un martello nella sua abitazione di Villa Garibaldi di Roncoferraro. Questo l’esito dell’udienza che si è tenuta l’altro ieri davanti ai giudici del Tribunale del Riesame di Brescia che hanno così respinto l’istanza di scarcerazione avanzata dal difensore dell’extracomunitario, avvocato Emanuele Luppi. I giudici bresciani, nel confermare per Anitra la custodia cautelare in carcere per tentato omicidio, hanno però escluso l’aggravante del legame con la vittima, con la quale aveva avuto una relazione durata qualche mese. Resta in piedi invece l’aggravante dei futili motivi. Ora la difesa del 40enne sta pensando a un interrogatorio davanti al gip, questa volta per rispondere alle domande del giudice, dopo che in sede di convalida si era avvalso della facoltà di non rispondere. Nabil Anitra, elemento già noto alle forze dell’ordine per altri episodi di violenza di genere, aveva aggredito la ex, una sua connazionale di 38 anni, che lo aveva lasciato ai primi di febbraio dopo una relazione durata qualche mese e da quel che si sa piuttosto turbolenta. La mattina dello scorso 10 febbraio il 40enne si era presentato nel condominio in cui abita la 38enne e dopo avere sfondato a calci la porta di casa l’aveva inseguita per le stanze e quindi colpita alla testa con un martello. Almeno una decina i colpi inferti. La donna, che era stata soccorsa da un vicino e da un corriere che stava facendo una consegna, era finita in ospedale in prognosi riservata, mentre l’aggressore era stato arrestato poche ore dopo dai carabinieri con la pesante accusa di tentato omicidio aggravato.




































