Marmirolo – “Non ci sono i requisiti”: bocciata la mozione

Marmirolo È stata respinta con il voto contrario di tutti i consiglieri di maggioranza, la mozione presentata dalla compagine di minoranza Ama Marmirolo che aveva per oggetto la proposta di aderire al bando destinato alla rinaturalizzazione dei suoli degradati o in via di degrado promosso da Regione Lombardia.
«Con rammarico, nell’ultima assise consigliare, abbiamo espresso la nostra contrarietà alla mozione della minoranza – spiega il sindaco Elena Betteghella -. Le aree in questione, che potevano essere oggetto di interventi per la rinaturalizzazione, non presentano alcuna delle caratteristiche richieste per poter partecipare al bando regionale. I terreni che potevano essere riconvertiti in aree verdi devono essere necessariamente di proprietà pubblica o in fase di esproprio, mentre quelli evidenziati dalla minoranza sono terreni privati dove sono presenti cantieri ancora aperti. Il bando contempla inoltre territori esclusivamente urbani o periurbani entro un chilometro dal centro».
La proposta sottoscritta dalla minoranza più di un mese fa era finalizzata all’ottenimento di fondi per attuare una strategia green che potesse tutelare in particolare tutti quei territori fortemente compromessi dalla presenza di cave non più in attività, da destinare a spazi verdi pubblici fruibili dal pubblico. La capogruppo della minoranza, Roberta Gaburri, nella mozione aveva evidenziato che la vasta zona che si estende tra Marengo e Pozzolo, fino al confine con Valeggio, storicamente interessata da attività estrattiva, è segnata non da oggi da ampie zone degradate e non rinaturalizzate. Per l’opposizione, l’area rispondeva invece ai criteri del bando regionale, in quanto riconducibile al cosiddetto “consumo di suolo reversibile”, ovvero ex cave, strade sterrate, cantieri e coperture artificiali. «È proprio dove si sommano fragilità ambientali che occorre agire con più decisione: una sfida che non è stata colta con sufficiente visione dalla giunta comunale. Partecipare al bando, che ha una dotazione finanziaria di oltre 18 milioni di euro, significava accedere a importanti risorse economiche utili per poter avviare un percorso concreto di riqualificazione, restituendo valore ambientale e sociale a zone da troppo tempo abbandonate».
Federica Lonati