MOTTEGGIANA Lo aveva detto addirittura dieci anni fa, al momento della prima elezione, e lo ha ribadito sia cinque anni fa quando venne riconfermato e anche durante la – ricchissima di polemiche – campagna per la fusione tra il proprio comune e Pegognaga: Fabrizio Nosari non si ripresenta e, in un certo senso, lascia l’attività amministrativa dato che non sarà parte nemmeno di una possibile lista; con lui anche la quasi totalità dei componenti della maggioranza in nome di un rinnovamento totale dal punto di vista dei nomi anche se al momento nulla trapela sul possibile candidato che punta a raccogliere il testimone di Nosari. Una uscita di scena che Nosari effettua con un pizzico di orgoglio: «Lascio in eredità circa 2,5 milioni di lavori che presto saranno messi in cantiere – afferma – circa 800mila per la ristrutturazione di tutto il municipio più 1,3 per la nuova scuola elementare: i lavori del municipio sono stati finanziati da fondi da stanziamenti relativi al post sisma 2012 mentre quelli per le scuole arrivano e dal Ministero Istruzione Università. Ciò significa che non sono stati accesi mutui e non ci sono ulteriori indebitamenti per il Comune. Rispetto a dieci anni fa, con la chiusura di molti mutui e malgrado la riduzione del 50% dei trasferimenti statali e la quasi totale cancellazione degli oneri di urbanizzazione, lascio un Comune con un bilancio sano e molti meno debiti». Nosari accenna anche alla prossima partenza dei lavori relativi all’acquedotto per la frazione di Torricella con l’aggiunta dell’installazione di una casetta dell’acqua per quelle poche zone della frazione che non saranno raggiunte dalla rete acquedottistica.
Sul fatto che ancora non trapela il nome del possibile candidato e che la quasi totalità della maggioranza non si ripresenterà Nosari non si pronuncia limitandosi a un «sentito grazie ai miei colleghi di maggioranza per il lavoro svolto e per avere portato avanti questo mandato rinunciando alle indennità di carica». Nosari, prima di chiudere il suo mandato avanza però una proposta, relativamente all’Unione dei Comuni Terre di Zara e Po che vede Motteggiana insieme a Pegognaga: «Premesso che sarà compito di chi mi subentrerà – conclude – credo che, alla luce di una sentenza della Corte Costituzionale che toglie l’obbligo dei piccoli comuni di associarsi e visto che l’Unione era propedeutica alla fusione, credo che essa debba essere ridiscussa in un’ottica di più ampia aggregazione del territorio (che coinvolga, accanto a Pegognaga e Motteggiana anche gli altri comuni del Sinistra Secchia): d’altronde la strada dell’aggregazione è un tema caldo, ognuno ha i suoi tempi e il discorso Socialis dimostra che questa mentalità aggregativa c’è. Speriamo che in futuro questi tempi vadano pian piano a coincidere». (nico)
Nosari non si ricandida: lascio un Comune risanato
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