BASSO MANTOVANO Sulla questione della proroga dello stato di emergenza post sisma, i segretari dei circoli del Partito Democratico del Basso Mantovano si appellano direttamente al loro segretario Enrico Letta, complice anche il recente avvio di un percorso di confronto tra i vertici dem e i circoli per individuare i temi su cui concentrare attività e azione politica. «Lo stato d’emergenza – scrivono i segretari – resterà in vigore fino alla fine del 2021. Le amministrazioni comunali e le associazioni che rappresentano il mondo dell’impresa hanno evidenziato l’impossibilità di concludere entro tale data numerosi interventi di ricostruzione e di ristrutturazione del patrimonio pubblico, disperdendo così 120 milioni di euro stanziati dai nostri governi negli anni precedenti. Chiediamo, con grande determinazione, la proroga dello stato di emergenza fino alla fine del 2022, per consentire ai nostri comuni di completare gli interventi e di non “lasciar per strada” una quantità importante di risorse pubbliche». A tal proposito, come abbiamo raccontato, tentativi sono stati fatti, senza esiti positivi, sia col decreto Milleproroghe, che con il decreto Sostegni. A questo punto, resta solo il decreto “Imprese, Lavoro, Professioni”: l’obiettivo della lettera è confidare che Letta e il Pd nazionale si facciano carico di questa situazione, trasformandola in iniziativa parlamentare. «Il completamento dell’opera di ricostruzione post terremoto è uno di quei grandi temi sui quali si può affermare la centralità del Pd nella risoluzione di problemi decisivi per lo sviluppo, la crescita e la coesione di un territorio – commentano Marco Carra, Antonella Bernardelli, Sara Bellesia, Massimiliano Artoni, Luca Fanetti, Angelo Bellamio, Vanni Malavasi, Claudio Capiluppi, Gloriana Dall’Oglio, Anna Maria Caleffi, Mario Loddi, Mauro Salvaterra e Fausto Roncatti – Serve un ulteriore passo capace di testimoniare nuovamente alle comunità colpite, alle amministrazioni, al mondo dell’impresa e del lavoro la vicinanza, la sensibilità e l’impegno del Pd e dello Stato».