SUZZARA Una vita senza ombre: lo ripetono i vicini di Francesco Capuano, allibiti per quanto accaduto al 79enne e sconcertati dalla spietatezza di chi ha posto fine alla sua vita: l’uomo, originario di Napoli, aveva svolto per diverso tempo il lavoro di operatore scolastico e, stando a quanto avrebbe confidato agli stessi vicini, per un po’ di tempo era stato anche uno dei custodi dello stadio San Paolo di Napoli, casa della squadra di cui era grande tifoso. Sposato con due figli, Capuano era salito a Suzzara tra il 2010 e il 2011, raggiungendo il figlio che già viveva e lavorava da tempo nella cittadina del Premio dove si era anche costruito una famiglia.
Il 79enne si era stabilito nel condominio di via Biolcheria insieme alla moglie e alla figlia ed era stato colpito alcuni anni fa dal lutto della perdita della consorte.
I vicini lo descrivono come un uomo gentile, non di molte parole, ma sempre estremamente cortese, e dalla vita piuttosto tranquilla e riservata. «Non usciva quasi mai – ci dice uno di loro – e comunque quando lo faceva aveva abitudini ben precise che non sembrava intenzionato a cambiare». Abitudini talmente metodiche che, alla fine, erano conosciute anche dal suo assassino. (nico)