MANTOVA – Gli agenti della Polizia Postale avevano trovato 521 file di immagini pornografiche con minorenni sparse tra cellulare, tablet e altri supporti digitali, quando avevano fatto irruzione in casa di un 40enne di Mantova, che proprio in quel momento stava scaricando altre immagini dello stesso genere. Per il 40enne, un consulente finanziario, era così scattato l’arresto per detenzione e diffusione di materiale pedopornografico. L’altro ieri ha cponcluso la sua vicenda giudiziaria con un patteggiamento di un anno e 8 mesi di reclusione, pena sospesa, davanti al gip della Dda di Brescia. Il blitz della Polizia Postale era scattato lo scorso 19 aprile. L’uomo, un incensurato e single, era rimasto coinvolto in un’indagine più vasta su un giro di immagini e video perdopornografici; files che verrebbero scambiati tramite social e app. Proprio il fatto che stesse eseguendo un download era costato al 40enne oltre all’accusa di detenzione di materiale pedopornografico (articolo 600 quater del codice penale) anche quella di diffusione di questo materiale (articolo 600 ter del codice penale, ndr) con la flagranza di reato. Il gip aveva in seguito convalidato l’arresto solo per il reato di detenzione. Nei mesi successivi il 40enne che si è poi trasferito in un’altra città, ha ottenuto la revoca della misura cautelare in carcere e ha iniziato un percorso con sedute davanti a specialisti che lo ha portato ad uscire da questo tunnel malsano in cui si era andato ad infilare. Grazie anche a ciò il suo difensore, avvocato Roberta Ramelli, è riuscito a concordare una pena inferiore ai due anni grazie alla quale ha ottenuto la sospensione della pena patteggiata. Il giudice della Dda di Brescia, competente per questo gere di reati, ha infine disposto la confisca del materiale sequestrato durante il blitz e di altro materiale emerso in seguito affinché venganoi svolte ulteriori indagini su questo traffico di orrori via internet.