Tentò di uccidere l’ex moglie: in appello prende 17 mesi in meno

SUZZARA – Si è tenuto la scorsa settimana a Brescia il processo d’appello di  Artan Tafa, 50enne albanese di Palidano accusato del tentato omicidio della ex moglie, che aveva colpito con 22 coltellate al culmine di una lite di fronte alla sede della Cgil a Suzzara il 26 marzo 2019. I giudici bresciani hanno accolto alcune delle istanze dell’avvocato  Luca Faccin, difensore dell’imputato, riducendo a 8 anni di reclusione la condanna di primo grado che era stata di 9 anni, 5 mesi e 25 giorni; pena per la quali il Procuratore generale aveva chiesto la totale conferma, richiesta cui si era associata la parte civile rappresentata dall’avvocato  Elisa Vaccari, collegata da remoto. Tafa secondo l’accusa aveva pedinato l’ex moglie per poi affrontarla nel parcheggio antistante la sede della Cgil. Ci sarebbe stata un lite poi degenerata con l’aggressione a mano armata da parte dell’uomo che aveva colpito con 22 fendenti l’ex moglie. L’avvocato Faccin dal canto suo ha chiesto la riqualificazione del reato più grave, quello di tentato omicidio, in lesioni volontarie, basando questa richiesta sul fatto che la donna non aveva subito ferite letali tanto che era poi stata dimessa dopo una decina di giorni. Il legale ha anche chiesto che venisse considerata insussistente l’aggravante della premeditazione, e questo lo ha spiegato basandosi sulla tempistica degli eventi, sul fatto che l’uomo non abbia impedito alla ex moglie di entrare nella sede della Cgil e l’abbia poi attesa per discutere con lei di alcuni aspetti economici legati alla loro separazione. Proprio da questioni economiche sarebbe scaturita una lite che è poi degenerata nell’aggressione con le coltellate. L’avvocato Faccin ha quindi concluso la propria arringa chiedendo tra le altre cose che nel caso fosse stato confermato il reato di tentato omicidio di concedere al suo assistito l’attenuante della provocazione. Il giudice che ha presieduto il processo d’appello con rito abbreviato ha accolto parzialmente tali richiesta mantenendo però il capo d’accusa di tentato omicidio e ha infine condannato il 50enne alla pena di 8 anni di reclusione. Ora le parti attendono il deposito delle motivazioni della sentenza per ricorrere eventualmente in Cassazione.