CASTEL BELFORTE – Capitolo centrale alla legge di bilancio votata da Pd e 5 Stelle sono le nuove tasse: dalla “plastic tax” alla “sugar tax” sono stati i provvedimenti che hanno acceso maggiormente il dibattito politico nel corso delle ultime settimane. La nuova tassa sui prodotti di plastica monouso e sugli imballaggi alla fine è scesa a 45 centesimi al chilo, mentre l’aliquota maggiorata per le bevande che contengono zucchero entrerà in vigore a ottobre. Un parziale dietrofront probabilmente per tamponare la rabbia degli imprenditori dell’Emilia Romagna (principale distretto dell’imballaggio in Italia con le sue 228 imprese e quasi 17mila occupati) a poche settimane dal voto per le regionali, ma che non mette i lavoratori al riparo da possibili ripercussioni. Anche in Lombardia il mondo delle imprese guarda con preoccupazione la tassa sugli imballaggi in plastica, settore che conta circa un terzo del suo giro d’affari. Nel Mantovano, ad accendere i riflettori sulla questione erano stati i vertici aziendali della Sirap Gema, realtà insediata a Castelbelforte sin dall’inizio degli anni ‘80 che in totale dà occupazione a 150 persone dove vengono realizzate vaschette in polistirolo espanso per la grande distribuzione e l’industria che lo scorso 5 dicembre aveva deciso di fermare la produzione per un’ora in segno di protesta contro questa nuova tassa, aderendo così all’iniziativa promossa da Unionplast/Federazione Gomma Plastica. «La Plastic Tax non ha nulla di ecologico – commenta il deputato mantovano della Lega Andrea Dara -. È solo l’ennesima dannosa tassa studiata dal governo giallorosso per far cassa e che inevitabilmente finirà per penalizzare un settore, quello degli imballaggi, che è tra i più attenti all’ambiente e al riciclo. Del Pd lo sapevamo, ma adesso anche il M5S ha gettato la maschera, confermandosi nemico delle imprese e dei lavoratori». Il binomio sugar tax-plastic tax ha già portato, in effetti, ad un primo risultato altamente negativo: Coca Cola Hbc Italia, principale imbottigliatore in Italia di bevande del marchio The Coca-Cola Company, ha deciso di sospendere gli investimenti nei propri siti, compreso quello di Nogara (il più importante d’Europa) dove peraltro lavorano diversi mantovani. Proprio in questi giorni i vertici della multinazionale hanno denunciato che le nuove tasse peseranno per 160milioni di euro sul bilancio del gruppo. «Un quadro legislativo incerto e punitivo – lamentano i dirigenti del gruppo – che ci costringe a fermare nuovi investimenti e l’assunzione del personale». «Su plastic tax e sugar tax noi della Lega siamo stati purtroppo facili profeti – dichiara il deputato Vito Comencini -. Il governo deve prendere atto del proprio fallimento, che si sta riflettendo sulla vita delle aziende frenandone lo sviluppo. Le nuove tasse sono una vera e propria sciagura perché colpiscono le imprese in un momento delicato, in cui sarebbero invece necessari incentivi per la crescita. Così si soffoca l’economia, con il risultato che le aziende sono costrette a tagliare su nuovi acquisti e assunzioni, con il rischio di delocalizzare. Oltre a Coca Cola – ha proseguito il deputato leghista – penso anche alle tante piccole e medie imprese che rappresentano il nostro tessuto economico e ai consumatori che subiranno le conseguenze della visione miope di questo governo». Insomma, nuove tasse per fare cassa rapidamente che nascono dietro un finto ambientalismo e salutismo. E a pagare, come sempre, saranno gli italiani e le nostre imprese.
Matteo Vincenzi