CERESARA – In quel locale, una enoteca, secondo gli inquirenti c’era un giro di prostituzione. Il target era decisamente “over 50”, visto che le “ragazze” sarebbero state tutte di mezza età, per non parlare dei clienti. Dalle indagini risulta addirittura un arzillo 85enne. Bacco, Venere e Viagra? È quanto potrebbe esserci dietro questa vicenda risalente al 2015 per la quale è finita a giudizio la titolare di un locale di Ceresara. Ieri si è tenuta davanti al gup Gilberto Casari l’udienza preliminare durante la quale sono state sentite un paio di persone come testimoni, dopodiché il processo con rito abbreviato è stato rinviato al prossimo marzo. Secondo quanto emerso dalle indagini, andate avanti per circa 12 mesi, durante i quali gli investigatori hanno fatto vari appostamenti, in quel locale c’era un giro di prostituzione rivolto soprattutto a un target più che attempato visto che tra i frequentatori ci sarebbe addirittura un ultra-ottuagenario. Più “giovani” ma non troppo, le “ragazze”, tutte comunque rigorosamente over 50, che si appartavano con i clienti all’interno dello stesso locale. Dal canto suo la difesa, nel sostenere la totale estraneità dell’imputata a simili accuse, sottolinea che in quel locale non c’era proprio modo di appartarsi. A supporto di tale linea difensiva pare che i due testi sentiti non siano stati molto convincenti. Se ne riparlerà la prossima primavera.