Consiglio aperto negato sull’ospedale di Suzzara: scatta la polemica del Pd

SUZZARA –  La sanità è affare politico o è interesse comunitario? Se d’interesse comunitario perché escludere la partecipazione diretta degli utenti dalla gestione? Si sono date risposte anche a queste domande nell’incontro incentrato sul futuro dell’ospedale di Suzzara, organizzato a Pegognaga dal circolo Pd. In videoconferenza ha anche partecipato Carlo Borghetti, capogruppo Pd in commissione sanità regione Lombardia. Marco Carra, altro consigliere regionale, ha introdotto l’incontro, esprimendo «Grande amarezza per il rifiuto dell’amministrazione comunale di un consiglio comunale aperto, per un franco confronto sul tema». Ha rimarcato «RiAttiviamo Pego è stato il primo in provincia a sollevare le crescenti problematiche della sanità. Bisogna rilanciare il presidio suzzarese non solo per tutelarlo, ma anche per potenziarlo». Sul rifiuto dell’amministrazione Zilocchi hanno battuto a più riprese anche le consigliere Teresa Morbio e Viola Messori. Morbio «L’ospedale non deve essere motivo di litigio, ma di convergenza». Ha lamentato il poco ascolto ai cittadini da parte dei vertici regionali. Messori ha invece reclamato: «Potere d’intervento da parte dei cittadini sulle tematiche sanitarie. L’ospedale di Suzzara deve ritornare a gestione pubblica». Borghetti ha fatto un quadro preoccupante della sanità lombarda: «Occorre – ha concluso – sburocratizzare il lavoro dei medici. Il servizio informatico sanitario lombardo fa acqua. I medici sono pagati meno che nelle altre Regioni. La cancellazione delle Asl ha peggiorato la situazione». Alberto Montani, GCIL-Pensionati, ha descritto la raccolta firme in atto a salvaguardia e potenziamento dell’ospedale di Suzzara. All’incontro però, non è mancata una sorpresa: il pubblico assai numeroso ha tributato un lungo applauso al vicesindaco Antonio Lui. Il quale oltre a sottolineare la necessità che i sei sindaci del distretto si rechino in Regione per sollevare insieme il problema-ospedale, ha rimarcato «Attenzione a parlare alla pancia delle persone. Pubblico-Privato è problema da affrontare in modo serio e non identitario. Il Pubblico è in arretrato di 10-20 anni: troppe disfunzioni e aumento dei costi. Si traduce in cattivi servizi. Tenere aperto l’ospedale, ma con servizi potenziati». Ha giustificato il rifiuto del consiglio aperto «Vista la non disponibilità delle istituzioni ad essere presenti, come verificatosi a Suzzara e Gonzaga».