CASALMAGGIORE Ancora brutte notizie per l’ospedale Oglio Po: il Tar ha bocciato il ricorso con cui i sindaci dell’area – sia mantovani che cremonesi – avevano chiesto la riapertura del reparto maternità chiuso per ordine della Regione sulla base di una direttiva ministeriale che impone la chiusura dei centri con meno di 500 parti all’anno.
Prima la bocciatura della sospensiva – richiesta che, se accolta, avrebbe congelato la chiusura del punto nascite in attesa della sentenza definitiva – ed ora anche la bocciatura del ricorso presentato al Tar da 21 Comuni dell’area Oglio Po di cui Casalmaggiore è capofila. Una notizia che, sotto un certo punto di vista, era già stata annunciata dal precedente pronunciamento del Tar ma per la quale, comunque, i sindaci ed i il territorio nutrivano ancora qualche speranza. Saranno propio le amministrazioni locali, come ribadito dall’avvocato Antonio Rizzo, legale incaricato, a dover decidere come muoversi in futuro: tentare il ricorso in appello o arrendersi ed accettare definitivamente la fine del punto nascita che nella sua storia vide venire alla luce tanti piccoli di cui le madri – di ieri ma anche oggi – chiedono a gran voce la riapertura. Una possibilità che sarà valutata e studiata nei prossimi giorni ma che sicuramente non prenderà direzioni certe fino a dopo le elezioni amministrative che vedranno un ricambio dei primi cittadini di molti dei Comuni che hanno firmato il ricorso al Tar. Decisione rimandata anche se parrebbe esserci la volontà di continuare a lottare, come affermato dal sindaco di Casalmaggiore Filippo Bongiovanni. «Il Tar ritiene corretta la decisione di Regione Lombardia. Dovremo leggere attentamente le carte – la notifica della bocciatura del ricorso è arrivata nel primo pomeriggio di ieri -: abbiamo sei mesi di tempo». Per la contromossa dei sindaci, così come spiegato a Bongiovanni, si dovranno dunque attendere le elezioni del 26 maggio e l’insediamento dei nuovi sindaci ai quali spetterà il compito di decidere, ancora una volta, quali azioni intraprendere per salvare il punto nascite per il quale.
Punto nascite dell’ospedale Oglio Po: il Tar boccia il ricorso
Ora restano sei mesi per decidere se andare in Appello