RONCOFERRARO Un primavera senza feste, né sagre. Anche in terra mantovana il punto di caduta del Coronavirus si calcola lì dove pulsa il cuore della socialità. Tra maggio e giugno si sarebbe dovuto svolgere il cosiddetto “trittico dei risotti”, ma da Castel d’Ario a Villimpenta, passando per Roncoferraro, le kermesse simbolo della loro tradizione sono state cancellate a causa dell’emergenza sanitaria. Proprio a Roncoferraro il presidente del Comitato manifestazione Alessandro Gattini si è sentito in dovere di salutare, tramite una lettera, «tutti i soci, volontari, ragazzi e ragazze che hanno sempre, con il loro impegno, dato lustro alla Festa del Pesce». «In questo momento di pandemia mondiale abbiamo dovuto, a malincuore e con molto dispiacere, annullare l’edizione 2020 che sarebbe stata la 41° consecutiva – spiega Gattini -. Anche negli ultimi giorni ho ricevuto diverse telefonate da parte di persone da fuori Roncoferraro e molto serenamente ho sostenuto che la salute e la sicurezza pubblica vengono prima di qualsiasi manifestazione. La Festa – continua il presidente – è un momento di spensieratezza e tale deve rimanere. Quest’anno, purtroppo, non ci sono queste condizioni». «Sono ormai quasi tre mesi che il consiglio direttivo non si raduna e personalmente ne sento la mancanza – svela – Le riunioni, con le loro discussioni, a volte con toni alti, sono la linfa democratica della vita dell’associazione. Senza dimenticare le riunioni conviviali con contorno di battute e ampie risate. L’augurio è che entro la fine dell’anno si possa tornare a una situazione di quasi normalità, che ci permetta di ritornare a vivere la nostra vita in serenità, senza l’incubo di ammalarci o di ammalare persone con le quali condividiamo la nostra esistenza. Nessuno fino all’ultimo, me compreso, si immaginava una tragedia simile. Ma gli italiani hanno sette vite come i gatti e sicuramente ce la caveremo e torneremo a fare festa, con la speranza di essere tutti in prima fila con qualche faccia nuova che da questa esperienza ha capito che donare è la cosa più bella del mondo. Toneremo più forti di prima». Alla Festa del Pesce sarebbe seguita la Festa del Risotto di Villimpenta, pure annullata. Insomma, una vera ecatombe per il calendario. Perché il Coronavirus se ne frega di tutti e tutto, anche della tradizione.