Nitsch è il pretesto: Bonisoli mette sotto esame Assmann

MANTOVA Il Ducale per certe mostre si arte contemporanea? «Scelta affrettata, esteticamente di dubbio gusto, sciatta». Questa la stroncatura del ministro dei beni culturali  Alberto Bonisoli sparata via social al direttore del massimo museo mantovano al termine dell’incontro con le associazioni animaliste tenutosi ieri a Palazzo Litta di corso Magenta, a Milano. Un abboccamento programmato con gli esponenti che nei giorni scorsi hanno raccolto circa duemila firme contro la rassegna “Katharsis” di  Hermann Nitsch, e indirettamente contro il direttore museale  Peter Assmann che le ha dato spazio nell’appartamento “Guastalla” su iniziativa di Moz-Art.
Una stroncatura, si diceva, che lascerebbe comunque intravedere ben più che un giudizio sull’evento artistico; piuttosto un pronunciamento implicito del giudizio che il ministero intende dare sull’operato del direttore che ha assunto le redini del Ducale per effetto della riforma Franceschini. Riforma che Bonisoli ha già manifestato l’intenzione di rivedere.
«Oggi – scrive il ministro sulla propria pagina Facebook – ho incontrato i rappresentanti delle tre petizioni con le quali molti cittadini di Mantova, ma non solo, si oppongono alla mostra di Nitsch a Palazzo Ducale. Mi sono venute in mente alcune prime riflessioni che vorrei condividere. La prima è: l’arte contemporanea deve creare dibattito, ma perché fare una mostra di questo tipo all’interno di Palazzo Ducale? La definirei una scelta affrettata, esteticamente di dubbio gusto, sciatta. Mi chiedo anche, ragionando più in generale, se il grado di autonomia dei direttori dei musei autonomi sia appropriato. Tema sul quale stiamo lavorando nella riforma del Ministero. Infine, mi chiedo se questo progetto culturale sia sufficientemente rispettoso delle sensibilità animaliste, che si sono diffuse rapidamente nel corso degli ultimi anni nel nostro paese. È proprio per tenere conto delle sensibilità animaliste, che stiamo accelerando sul progetto che porterà al superamento dell’utilizzo degli animali nei circhi», conclude Bonisoli.