Vandali devastano il presepe accanto alla chiesa di Roncoferraro

RONCOFERRARO – Vandali senza cuore e con la desolazione nell’anima in azione a Roncoferraro nella notte tra San Silvestro e Capodanno. Ignoti (anche se in paese più di qualcuno pare essersi fatto un’idea precisa sul gruppetto di giovani responsabile di un tale abominio, ndr) hanno pensato d’inaugurare il nuovo anno nel modo più deplorevole: distruggendo il presepe allestito a fianco della chiesa di San Giovanni Battista. Un accanimento immotivato, uno sfregio che non può più passare come “bravata” o “ragazzata”. «Non è la prima volta che qualcuno prende di mira il presepe allestito a lato del sagrato, ma mai avevamo assistito a una tale violenza – afferma sconsolato Vincenzo Mazzola, collaboratore della parrocchia che era impegnato nella festa presso l’oratorio Casa del Giovane dedicata agli anziani e alle persone sole (iniziativa di cui il nostro giornale aveva parlato nell’edizione di sabato scorso) -. Già nella notte avevamo avuto il sentore che fosse successo qualcosa, ma la nebbia e il buio non ci hanno immediatamente dato la dimensione dei danni». La stima arriverà puntuale il mattino successivo, quando delle parrocchiane hanno potuto constatare con i loro occhi la Natività devastata: alcune delle statuine in polistirolo dipinte a mano dagli scout e dai giovani del posto erano spartire, altre sono state decapitate e gettate nei vicini giardinetti. Spaccata anche la lampada che illuminava la capanna, ma la cosa più becera e annichilente è stata vedere la culla di Gesù Bambino “infilzata” su uno spuntone di ferro. «Il gesto si commenta da solo e non mi sento di aggiungere altro – dichiara don Stefano Tognetti -. La nostra speranza è che alla fine il bene prevalga, sempre». Il parroco si è poi premurato di lasciare un volantino all’interno del presepe con scritto: «Anche nel vuoto lasciato, la speranza rinasce. Che questo spazio profanato ci ricordi l’importanza del rispetto e dell’amore». Anche il sindaco Sergio Rossi ha stigmatizzato l’episodio, emblema di un degrado culturale e sociale che sembra dilagare un po’ ovunque: «Gesti come questi sono inaccettabili e in questo caso c’è anche l’aggravante di aver sfregiato un simbolo sacro. Mi associo allo sdegno generale, poiché sono azioni stupide e prive di senso, ma non per questo meno gravi, che colpiscono i valori che invece dovremmo custodire e difendere». Amarezza e rabbia per i tanti cittadini che hanno commentato l’accaduto, condiviso sule pagine social del paese, con l’auspicio che si possa arrivare in fretta all’identificazione dei responsabili.

Matteo Vincenzi