MANTOVA Con i play off in cassaforte, la Pompea affronterà domani l’ultimo impegno della stagione regolare: la trasferta a Jesi. Resta da stabilire la posizione in classifica e la griglia dei play off con la prospettiva, vincendo l’ultimo match, di migliorare l’attuale ottavo posto. Non una partita banale, dunque, anche se il traguardo è già stato raggiunto. Ne hanno parlato ieri in conferenza stampa Rain Veideman e coach Alessandro Finelli. «E’ una partita importante per i nostri avversari, che si giocano la salvezza – esordisce Veideman – ma anche per noi sulla strada per i play off. Il basket è sport di squadra e laddove ti tolgono alcune opzioni perché ti studiano, come possono avere fatto anche con me, si trova il modo di essere pericolosi con altre soluzioni. Negli ultimi due mesi abbiamo sperimentato nuovi sistemi di gioco per essere pericolosi ed efficaci. La panchina ci dà una mano per distribuire le forze e fornire la necessaria energia per tutta la partita. Abbiamo diverse frecce al nostro arco, per i play off sono carico e ottimista».
Coach Alessandro Finelli ci presenta la sfida di Jesi. «I nostri avversari ci affronteranno con grande carica agonistica – spiega – si giocano tutto nell’ultima partita contro di noi. Jesi ha talento sul perimetro con gli americani, in particolare Rice, ex Ravenna e prima ancora a Verona, principale realizzatore. Guardia play è Knowles, in A1 a Pistoia, sotto canestro ci sono un giocatore solido come Tote e l’esperienza di Rinaldi. Dovremo dunque limitare la loro carica agonistica, la forza degli americani sul perimetro e prendere i rimbalzi. Vogliamo dare seguito alla vittoria con Forlì e giocare una gara solida fuori casa visto che le prime due sfide dei play off saranno sicuramente in trasferta. E la partita con Jesi deve darci segnali importanti. Cercheremo il miglior piazzamento possibile ma non cambierà il fattore campo per cui le trasferte si susseguiranno ogni tre giorni dalla prossima settimana».
Chiusura su Ferrara, avviato sulla strada del recupero. «Ma non gioca da due mesi – ricorda Finelli – e non è ancora al 100% dopo l’operazione alla mano. Meglio andarci cauti: ha ancora bisogno di tempo, sarà comunque in panchina».