MILANO L’indiscrezione, se confermata, avrebbe del clamoroso. A rilanciarla, sabato mattina, il canale sportivo Sportitalia, che ha rivelato il proposito di Carlo Tavecchio di rientrare in pista, ripartendo dal “gradino più basso” nella scalata della politica calcistica, quello che porta alla poltrona di presidente del Crl, attualmente occupata da Giuseppe Baretti.
Il quadriennio olimpico è scaduto formalmente lo scorso giugno, ma l’emergenza Covid (che ha indotto a rinviare le olimpiadi stesse al 2021), ha di fatto prolungato di fatto anche i mandati di tutta la politica sportiva, dal presidenti dei Comitati Regionale al vertice della Lega Dilettanti, a quello della Figc.
Insomma, la candidatura (tutta da confermare, nei fatti) è stata lanciata da questo vero e proprio “sasso nello stagno”, vedremo cosa accadrà.
Le elezioni difficilmente potranno tenersi a dicembre (alcune società bresciane, sul piede di guerra, avevano già chiesto, nell’assemblea di sabato, lumi sull’organizzazione della consultazione). Vista la situazione dell’epidemia si dovrebbe andare avanti probabilmente ancora diverse settimane e dovrà essere in questo senso il presidente della Figc Gabriele Gravina a tracciare una road map per il rinnovo delle cariche.
Carlo Tavecchio, 77 anni, originario di Ponte Lambro in provincia di Como, manca dal calcio da tre anni esatti: nel novembre 2017 si era infatti dimesso dalla massima carica federale dopo l’eliminazione dell’Italia in vista dei Mondiali 2018.
La sua carriera da dirigente sportivo era iniziata come consigliere del Crl dal 1987 al 1992, poi dal 1992 al 1996 era invece stato vicepresidente della Lnd, per poi assumere, dal 1996, l’incarico di presidente del Comitato Regionale Lombardia. Tre anni dopo, a seguito delle dimissioni del presidente della Lnd Elio Giulivi, era stato votato al vertice della Lega Dilettanti.
Nel 2007 Tavecchio aveva poi assunto il ruolo di vicepresidente della Figc. Nel 2014 per il dirigente comasco la candidatura vincente a presidente federale, all’indomani dell’addio di Giancarlo Abete. In quella circostanza Tavecchio aveva battuto Demetrio Albertini, venendo riconfermato nel marzo del 2017 contro Andrea Abodi.
Difficile ipotizzare le reali motivazioni che porterebbero Tavecchio a candidarsi: probabilmente la voglia di tornare in pista dopo la repentina uscita di scena dalla porta principale della Figc. Il fatto di poter guidare comunque un movimento di peso come quello lombardo, che conosce bene, gli riaprirebbe le porte di numerosi consessi a livello nazionale. Vedremo nei prossimi giorni se effettivamente sarà quello di Tavecchio uno dei possibili antagonisti di Baretti. Quest’ultimo si ricandiderà a presidente nonostante qualche problema di salute, che comunque si sta risolvendo per il meglio. Nei giorni scorsi, lo ricordiamo, qualche società bresciana aveva lanciato l’idea di candidare il delegato locale Alberto Pasquali, il quale aveva ringraziato i promotori per la stima, ma difficilmente avrà intenzione di lanciarsi in una corsa così impegnativa. Per presentare la propria candidatura, occorre raccogliere diverse decine di firme di sostegno dalle società associate.