Basket serie A2 m – Pompea, Ghersetti: “Io giocherei anche ogni tre giorni per recuperare il tempo perso”

Ghersetti
Capitan Ghersetti

MANTOVA Sono giornate difficili per tutti. In cima ovviamente per i malati e i dottori, ma nella piramide trovano posto anche gli atleti, ovvero a coloro che fanno del movimento una ragione di vita e invece sono invitati, come tutti, a stare in casa. Gli Stings, attraverso i propri canali social, stanno cercando di sensibilizzare i loro tifosi sull’importanza di stare a casa, rispettare le norme e, se possibile, aiutare le strutture sanitarie (nel caso degli Stings il Gruppo Mantova Salus, partner del club biancorosso). «È importante aiutare – afferma il capitano Mario Ghersetti – ci sono tanti settori in difficoltà, da quello sanitario ma anche quello delle forze dell’ordine che faticano a individuare tutti quelli che non rispettano le regole. Noi possiamo aiutare rimanendo in casa e così non complichiamo il lavoro a chi si sta impegnando tanto per non far peggiore la situazione. Io sto trascorrendo le mie giornate con mia moglie e mia cognata, per fortuna sono riuscito a attrezzarmi una piccola palestra qui in casa prima che chiudessero i negozi e quindi continuo ad allenarmi. Purtroppo l’avevo intuito, infatti l’avevo detto al coach e ai miei compagni di prepararsi a una situazione del genere, avevo consigliato ai miei compagni di andare a fare una grande spesa. Io ho fatto così e ora non devo uscire di casa nemmeno per quello. Stiamo tutti vivendo una situazione nuova, fino a poco fa era impensabile una situazione dove per almeno 14 giorni non dobbiamo uscire di casa. Ci servirà tanta pazienza, però ci sono tante cose che si possono riscoprire: è bello vedere le persone sui balconi cantare e suonare per dare un segnale di speranza. C’è questa parte molto bella che si sta riscoprendo, il calore della gente. Poi possiamo riscoprire i libri, i giochi di ruolo e, soprattutto, la conversazione con chi siamo a contatto».
Una forte benzina e motore di speranza è il riuscire a guardare oltre, a quando tutto questo sarà un ricordo. Brutto, ma pur sempre un ricordo. In Lituania (ma non solo) la Federazione ha già interrotto il campionato e decretato il vincitore, mentre Nba, Eurolega e Serie A valuteranno a situazione in corso. Quali possibili epiloghi per l’A2: «Se decideranno di chiudere il campionato dovrà essere per causa di forza maggiore, perché la salute viene prima di tutto e bisogna essere maturi e consapevoli, non capricciosi. Se invece si potrà giocare, io sono favorevole a giocare ogni tre giorni per recuperare il tempo perso, anche a costo di togliere la fase a orologio ed eventualmente la Coppa Italia».
Leonardo Piva