MANTOVA La ripartenza del calcio dilettantistico è un tema che interessa tutte le nostre compagini. Come è noto, il Crl ha fissato per il 30 gennaio il nuovo start del torneo di Eccellenza e per il 13 febbraio i tornei dalla Promozione in giù, giovanili comprese. Ma, come è possibile immaginare, sarà soltanto la pandemia a consentire o meno la prosecuzione dell’attività. Ne parliamo con il consigliere regionale Paola Rasori.
«Le decisioni sui campionati vengono prese in base allo scenario e in base alle decisioni governative – dice -, per questo il Comitato si interfaccia periodicamente con il commissario della Lega Nazionale Dilettanti Giancarlo Abete: il prossimo aggiornamento con il presidente Tavecchio sarà il prossimo 14 gennaio».
Sul possibile prolungamento del mercato: «L’accorciamento del return to play ha in parte risolto il problema, vedremo se la richiesta (che deve essere approvata da Roma) sarà di stretta attualità nelle prossime settimane. Per quanto riguarda l’effettuazione delle nuove visite di idoneità degli atleti positivi, siamo fiduciosi che possano essere effettuate in tempo utile, per non penalizzare nessuno. La ripartenza a metà febbraio della gran parte dei campionati è stata pensata in base alle informazioni delle istituzioni sanitarie. Speriamo che a metà gennaio incominci la discesa dei contagi, come è stato previsto. Ci auguriamo un miglioramento della situazione pandemica». Con un ulteriore slittamento, magari a marzo, cambierebbero i format? «Presto per dirlo, prima vediamo come evolve la situazione – prosegue Rasori – altro non si può fare. La cancellazione degli spareggi? Sarebbe una soluzione-limite e impoverirebbe il campionato, quindi ci auguriamo di ripartire a febbraio».
Sulla prospettiva di giocare almeno le prime partite a porte chiuse: «Anche questo dipende dalle decisioni del governo, ma la Serie A ha trovato la soluzione, giocando alcune settimane con 5.000 spettatori. Nei dilettanti i problemi sono minori, spesso il pubblico è di poche decine di persone. Dunque gli spazi sono più ampi, con maggiore sicurezza. Gli incassi per i nostri club sono fondamentali: mi aspetto che prevalga il buonsenso».