Porto Mantovano Chiusa la straordinaria esperienza nella Kings League, Thomas Salvaterra si sta godendo un periodo di meritato riposo. Il forte difensore di Porto Mantovano, protagonista assoluto nella prima edizione del campionato italiano di calcio a 7, è in una fase di riflessione, tra entusiasmo per quanto vissuto e valutazioni sul futuro. Con la squadra dei TRM, Salvaterra si è laureato campione nazionale e ha partecipato al Mondiale per club in Francia. Un’avventura che l’ha visto tra i difensori più apprezzati del torneo.
Thomas, che bilancio fai di questa esperienza?
«Straordinario. La Kings League mi ha dato emozioni forti, in un contesto nuovo e spettacolare. Spero davvero di poterla vivere anche nella prossima stagione, anche se per ora non c’è nulla di certo».
Hai ricevuto offerte da altri club della Kings League?
«No, e sinceramente non ne sto cercando. Mi sono trovato molto bene con i TRM, con il presidente Francesco Marzano, “Marza”, e il mister Marco Bertoni. Cambiare non è nei miei piani».
E dal calcio tradizionale? Qualche proposta è arrivata?
«Sì, qualcosa c’è stato. Sto valutando, ma la Kings League mi ha dato sensazioni uniche. Giocare davanti a 15mila spettatori non capita spesso, neanche in categorie importanti del calcio a 11».
C’è un punto di contatto tra calcio tradizionale e Kings League?
«Sul piano tecnico sì, possono contaminarsi. Ma a livello tattico sono due mondi diversi. Nella Kings League il ritmo è altissimo, servono rapidità e reattività continue. È un gioco molto fisico e intenso. Personalmente lo preferisco: è più spettacolare e coinvolgente».
Ora che programmi hai?
«Ad ottobre prenderà il via un mini torneo nazionale che servirà come vetrina in vista del Mondiale per nazionali in Brasile, previsto a gennaio. Poi da febbraio ripartirà il campionato italiano a girone unico».
E la maglia azzurra? Ci pensi?
«Certo che ci penso, ma senza fretta. I convocati per il Mondiale saranno solo quattordici. Sono stato giudicato tra i migliori difensori del campionato, ma resto con i piedi per terra. Vedremo».








































