CASTIGLIONE Situazione generale permettendo, domani per il Castiglione riprenderanno gli allenamenti. Peraltro, la società sta aspettando ulteriori indicazione da parte del Comune a proposito della possibilità di utilizzare gli spogliatoi.
Di questo e delle implicazioni che comporta una sosta prolungata, parliamo con il direttore sportivo aloisiano Gianluca Manini, già allenatore in queste categorie. La prima problematica riguarda lo stop forzato, ormai praticamente scontato, anche per il weekend dell’8 marzo.
«Un conto è – dice il dirigente castiglionese – che non si giochi una gara per impraticabilità del campo, altro è una sosta di un mese, posto che ci si fermi al mese. E’ come se fosse un’altra sosta invernale, con la differenza che quella ha date precise di inizio e di fine della sosta, questa invece non ha date certe. Così si somma incertezza ad incertezza».
«Le implicazioni maggiori – continua Manini – di uno stop prolungato riguardano non tanto la tenuta atletica dei ragazzi, quanto quella mentale. In questa categoria, e a maggior ragione in quelle superiori, i giocatori sono tutti professionisti, nel senso che tutti hanno un’alta professionalità, per cui anche se non si allenano regolarmente in gruppo, lo fanno individualmente: per cui vanno a correre dove possono e fanno esercizi atletici in proprio, riuscendo così a mantenere inalterato o quasi il tono muscolare».
«Discorso diverso è – conclude il dirigente castiglionese – la tenuta mentale, o concentrazione che dir si voglia, che è importate quanto, se non di più, di quella atletica. La tenuta atletica, ma anche il “passo”, si mantengono soltanto giocando le gare ufficiali. E’ lì che ci sono in palio i tre punti, non in un’amichevole, per dire. Anche se l’amichevole in sé, magari contro una pari categoria o una categoria maggiore, sarebbe più allenante degli esercizi abituali e della partitella finale in famiglia. In questo momento non possiamo fare nemmeno le amichevoli. Peraltro, mi risulta che alcune squadre bresciane e mantovane di Eccellenza e Promozione siano andate a giocare in Veneto, dove non ci sono le restrizioni che abbiamo noi lombardi. Speriamo che questa emergenza si risolva al più presto, altrimenti diventerebbe davvero un grosso rebus».