Governolo Continua il momento magico del Calcio Romanese che vince anche contro la Governolese e, ancora imbattuto, si mantiene in vetta alla classifica insieme alla corazzata Valcalepio. Per i rossoblù, invece, riaffiorano i fantasmi delle scorse settimane, che sembravano essere svaniti dopo il meritato successo casalingo contro il Darfo Boario. La squadra di Ciccio Graziani, per la seconda volta in questo primo spezzone di campionato, si fa beffare a tempo scaduto. Due settimane fa era uscito un pareggio a Prevalle, quando la vittoria sembrava ormai scritta. Ieri, invece, un pareggio giusto a reti bianche si è trasformato nella più cocente delle delusioni. Una sconfitta che brucia, per come è maturata. E’ stato decisivo, dicevamo, il rigore procurato da Zendini (ingenuità di Cremonesi, che commette il fallo da rigore) e firmato al novantesimo da Croppelli, entrato da poco al posto di Vitari, che ha trafitto Luna, regalando la vittoria ai suoi. Peccato, perchè il portierino scuola Brescia aveva tenuto a galla i suoi con alcuni interventi da campione, come quello sul colpo di testa di Federici su calcio d’angolo.
Ci ha pensato però Croppelli allo scadere a regalare la vittoria alla squadra di Lucchetti: la squadra di Graziani mastica amarissimo. Meglio pensare al prossimo match, nel quale i Pirati affronteranno un’altra bergamasca, l’Atletico Chiuduno.
«E’ stata una partita abbastanza equilibrata, secondo me avrebbe dovuto scivolare sullo 0-0 – ha detto a fine gara mister Ciccio Graziani -. Purtroppo abbiamo commesso un’ingenuità individuale sul rigore: questi errori in Eccellenza li paghi. Mi dispiace, perchè è un passo indietro rispetto alla gara precedente. Dobbiamo lavorare e migliorare in tantissime cose». Due gare con Prevalle e Romanese e tre punti complessivi sfumati nel recupero: «Mi preoccupa di più, se devo essere sincero, l’atteggiamento con cui affrontiamo alcuni tratti della partita. Non riusciamo a rimanere concentrati per tutta la gara. Eppure avvamo imparato a soffrire nei momenti di difficoltà. Una volta fatto l’errore, non c’è stato più tempo per rimediare.