Nell’Asilo di Mara 80 amici a quattro zampe cercano casa

MANTOVA – L’ultima arrivata, in ordine di tempo, è una bellissima e amorevolissima bull terrier. Viene dalla Spagna, dove era stata abbandonata e maltrattata. Tanto maltrattata che adesso teme la presenza di altri animali. Ma è solo l’ennesima perlina che si inanella in una lunghissima collana di salvataggi fatti da Antonella Cazzaniga, imprenditrice e titolare
della catena “Taku Boutique” gestita assieme al marito Stefano, così come assieme conducono quello che a buon diritto hanno chiamato “Asilo di Mara”, in memoria della madre Mara Cazzaniga, scomparsa nell’agosto del 2010. Anche per Mara l’animalismo
era una missione che l’aveva portata a fare del loghino paterno di Campione un’oasi per
trovatelli. Era arrivata ad avere 150 cani più un numero inquantificabile di gatti. Alla sua morte, Antonella ha trasformato radicalmente quel loghino in una struttura protetta per questi amici a quattro zampe bisognosi di amore e cure. Molti va a prenderli direttamente lei, soprattutto nel meridione o in aree europee di sottocultura dove le bestiole vengono addirittura seviziate, prima di essere abbandonate. Oggi l’Asilo di Mara raccoglie più di 80 cani, una decina di gatti, qualche gallina e qualche capretta, senza che nessuno possa più attentare alla loro salute fisica e psichica. Né le galline stesse dovranno temere le pentole, che anzi muoiono tutte di vecchiaia (una addirittura a 14 anni). La struttura è dotata di servizi igienici e persino, d’estate, di una piscina per il ristoro delle bestiole. Un vero e proprio hotel a cinque stelle, approntato da Antonella per riscattare col proprio amore il male di molti altri esseri, difficilmente qualificabili come umani. «Io per loro rinuncio anche al mio stipendio, ma la cosa non mi costa: lo faccio volentierissimo», dice Antonella, che
in questa conduzione è coadiuvata oltre che da Stefano anche da alcuni volontari, e da
un custode fisso che vigila giorno e notte sulla proprietà. Ogni cane è vaccinato, alimentato, soprattutto amato, anche in caso di anzianità e disabilità. Il tutto, precisa Antonella, senza aiuti economici esterni. L’unico soccorso che chiede è di potere trovare famiglie adeguate e altrettanto amorevoli per questi amici che mai e poi mai affiderebbe alla cieca. «Sono passata anche per persone, magari già amiche di mia mamma, che poi hanno fatto scelte diverse. Proponevi il cagnolino, e quelle andavano negli allevamenti per prendersi il cane di razza col pedigree. Oggi quelle “amiche” si sono dileguate, ma a me non interessa. Facciamo fronte lo stesso ai nostri impegni». E gli impegni arrivano a incrociare l’amore gratuito (l’amore è sempre gratuito!) con iniziative legate all’a t t iv i t à di Antonella e del marito. Con la sua “Taku Boutique” dà vita anche a corsi di addestramento, a stage di toelettatura affidati a professionisti internazionali, persino a campionati di bellezza e a “dog dancing”; il tutto sovrinteso dall’Enci (l’ente nazionale della cinofilia) e dalla Fci, la federazione mondiale. Insomma, un impegno costante che riprende, ma sviluppato, il testamento spirituale di Mara Cazzaniga, quell’angelo degli animali, che sacrificava per essi persino il proprio letto. Mara aveva fondato numerose associazioni, tra cui la “C a g n o fi l a ”, in orgoglioso antagonismo con la più blasonata “C i n o fi l a ”, e che approntava persino un festival a premi per i bastardini: gli ultimi degli ultimi, che a differenza degli uomini spesso non trovano diritto di accoglienza e nemmeno di pietà.
Antonella è una imprenditrice che investe quanto può in questa missioni, si può dire, genetica, trasmessale da Mara. Non arretra di fronte alle difficoltà, e l’unica cosa che chiede è incontrare umanità per l’animale e disponibilità incondizionata a dimostrargliela. Per queste persone le porte dell’Asilo di Mara sono sempre aperte. Quelle del cuore di Antonella altrettanto.