MANTOVA Ad un passo dall’impresa. Un San Lazzaro dal cuore infinito blocca sul pari la corazzata Breno, scesa a Borgochiesanuova con l’intento di fare bottino pieno. L’undici bresciano non ha però fatto i conti col collettivo di casa, capace di sopperire al divario tecnico grazie a fisicità e dinamismo, qualità indispensabili da continuare a mettere in vetrina da qui a fine aprile per cercare di uscire dalle sabbie mobili dei playout.
Complice l’arduo impegno, mister Corbelli si affida alla linea a cinque, insuperabile per larghi tratti del match: Tanghetti, O’Neill e Zagari, nella prima frazione, vengono infatti neutralizzati senza patemi da Azzali e compagni. Dopo un pericolo sventato al 5’ con tiro a giro largo di Sorteni, all’8’ Buonaiuto estrae il coniglio dal cilindro: l’attaccante ex Asola, defilato sulla sinistra, dopo aver lasciato rimbalzare il pallone esplode un mancino superbo che si infila sotto il “sette” opposto lasciando di sasso un Serio apparso troppo fuori dai pali. Il match è spigoloso, i gialli iniziano a fioccare e gli ospiti vanno vicini al pari solo al 35’ quando direttamente da calcio di punizione il sinistro a giro di Zagari, deviato, si infrange sulla traversa. Dal successivo corner la palla giunge a Belotti che con un potente destro a mezz’aria trova la pronta respinta dell’attento Gollini.
Mister Tacchinardi ad inizio ripresa si affida all’artiglieria pesante inserendo Sorrentino, che al 52’, lasciato inspiegabilmente solo in area, controlla e da due passi chiama al miracolo Gollini, bravissimo a mettere in corner di puro istinto. Al 66’ altra occasionissima per gli ospiti con il neoentrato Klettskard che di testa, in solitaria, mette alto dall’interno dell’area piccola. Breno in dieci quattro minuti dopo: l’entrataccia di Belotti su Rasini non viene tollerata dal signor Sangalli di Treviglio, che espelle direttamente il centrocampista granata. I giochi sembrano fatti ma all’80’ gli ospiti pareggiano, col giallo. Su un pallone alto Gollini esce e viene contrastato, probabilmente irregolarmente: tutti si aspettano il fischio del direttore di gara che però non arriva e Klettskard, in pallonetto, deposita nel sacco. Proteste inevitabili (ammoniti lo stesso Gollini e Salardi) ma il fischietto orobico è irremovibile e convalida la rete. Non è però ancora finita perché all’89’, dal limite, Salardi calcia una punizione: il tiro deviato inganna Serio che con un colpo di reni pazzesco riesce a smanacciare in angolo. Un vero peccato.