Chiude dopo 97 anni il salumificio Magri: “Finisce una bella storia”

I titolari: “Ringraziamo per l’affetto tutti i nostri clienti”

Villimpenta «Siamo arrivati alla fine di una bella storia, sicuramente faticosa ma anche piena di soddisfazioni». A dirlo con tono un po’ sconsolato è  Nando Magri , titolare dell’omonimo salumificio di via Ravignana, sul confine tra Villimpenta e il territorio di Sorgà. Una storia di vita e di lavoro durata 97 anni, che di fatto mette fine al reticolo delle botteghe di alimentari che per tutto il secolo precedente erano capaci di creare coesione sociali nel centro di Villimpenta. Per cominciare a ripercorrere questa straordinaria “epopea” bisogna tornare al 1921, anno in cui  Antonio Magri , padre di Nando, aprì il primo negozio di generi alimentari nel centro del paese. Si trovava nel retro dell’ex Bar Sport (esercizio che ha cessato l’attività nel dicembre del 2017), punto nevralgico di piazza Roma. «Quella bottega era stata la prima ad avere il telefono pubblico – rammenta il signor Nando -. Papà fu tra i fondatori del mercato domenicale di Villimpenta (dal 2010 inserito nel prestigioso elenco dei mercati storici di Regione Lombardia, ndr), che fortunatamente ancora oggi riesce ad attirare numerose persone nel nostro piccolo paese, purtroppo così profondamente cambiato. Nel 1924 – prosegue Nando – papà fu insignito della medaglia d’oro all’Esposizione Internazionale Arte Industria e Commercio di Milano per il miglior salame mantovano». Nel 1932 il negozio dei Magri si spostò poco più avanti, sempre in piazza Roma, ed esattamente una ventina d’anni più tardi un giovanissimo Nando cominciò ad aiutare il padre, la madre  Regina Tinto  e il fratello Franco. Fare il “botegher”, insomma, era un mestiere, manuale, che bisognava imparare da ragazzi. Con la morte del padre, nel 1963, le redini passano a Nando, che otto anni più tardi, nel 1971, decide di compiere il grande passo: realizzare il salumificio-macello appena fuori dal centro abitato. I Settanta e gli Ottanta sono anni ricchi di soddisfazioni. Per la propria attività Nando colleziona diplomi e attestati di benemerenza. Anche negli anni Novanta le gratificazioni non mancano. Il “pisto” Magri, già utilizzato alla Festa del Risotto di Villimpenta che nel frattempo inizia a macinare numeri da record diventando la prima manifestazione culinaria del mantovano, è tra i più richiesti anche nelle province limitrofe. Col nuovo millennio l’attività prosegue, anche se il panorama comincia a cambiare, specie per i piccoli negozi di vicinato. L’avvento della grande distribuzione comincia a tritare quelle piccole botteghe di vicinato che da sempre hanno rappresentato la spina dorsale del tessuto commerciale italiano. Quelle dove il rapporto fiduciario (e umano) era tutto, ma anche le più massacrate da liberalizzazioni insensate e diavolerie degne dei migliori azzeccagarbugli, non ultima la fatturazione elettronica. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti: centri di provincia svuotati, quasi ridotti a dormitori, senza più punti di riferimento, soprattutto per la popolazione anziana. Ma mentre scorrono i titoli di coda, resta la consapevolezza che la pagina scritta dai Magri fa già parte del libro di Villimpenta. «Ringraziamo per l’affetto tutti i nostri clienti e chi in questi giorni ci ha manifestato la sua stima. Chiudiamo questo capitolo sperando di lasciare un bel ricordo».

Matteo Vincenzi