Calcio Promozione – La Gove imbriglia la forte Verolese (0-0). E i tifosi tifano dai camion

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Governolo Nella prima gara a porte chiuse della sua centenaria storia, la Gove getta il cuore oltre l’ostacolo strappando un punto preziosissimo alla forte Verolese. Meritati gli applausi finali per i giocatori, sostenuti dall’esterno dell’impianto dagli ingegnosi supporters rossoblù che, assiepati su tre furgoni, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno a Visioli e compagni. Gara complessa quella contro i bresciani per i Pirati del Mincio, che dalle prossime sfide potranno contare sul recupero determinante di alcuni elementi, indispensabili per il rush finale: Pogliano già ieri era in panchina, pronto dovrebbe essere anche l’esterno Zaghi (uno dei migliori nel complesso girone di andata). Pronti-via e sono i locali ad approcciare meglio l’incontro con la catena di sinistra che pare essere in giornata: Diop si sovrappone spesso, Sperti inventa e Terragin al 17’ impatta bene ma troppo centrale. La musica cambia nella seconda frazione quando i bresciani, nei minuti iniziali, potrebbero mettere la freccia. Il cronometro indica il 49’ quando Beninca perde un pallone sanguinoso vicino all’area, Corradi crossa e Chiozzi intercetta col braccio largo: il direttore di gara indica il dischetto con Bertolani che è bravo ad ipnotizzare lo stesso Corradi che calcia debolmente a sinistra. Scampato il pericolo, i rossoblù si riaffacciano nei pressi dell’area bresciana al 57’ quando Terragin arma il bolide che, deviato, sbatte sul palo esterno; dall’angolo che ne consegue è ancora il “nueve” di casa ad impattare di testa con Buffoli che intercetta in due tempi. La Verolese si fa pericolosa nuovamente su calcio piazzato al 62’ ma la conclusione di Giovinetti dai venticinque metri, che rimbalza davanti alla saracinesca di casa, viene smanacciata. Doppio brivido finale per la Gove marchiato Bertoni: l’estroso dieci ospite, dopo aver controllato in maniera sublime un lancio di sessanta metri, prima mette alto con una conclusione di punta poi non trova lo specchio in diagonale. Finisce con un inevitabile pari ad occhiali.