MANTOVA Vigilia di derby per il Mantova, imbattuto nelle tre partite disputate nel 2025 e a caccia di punti per tenersi a debita distanza dalla zona play out. I biancorossi sono attesi dal Modena, in un match che Davide Possanzini prevede «complicatissimo». Ma il Mantova, sempre a sentire il suo allenatore, è pronto.
La partita – Dice Possanzini: «Spero sia degna della cornice che avremo sugli spalti (da Mantova sono in partenza circa 1.700 tifosi, ndr). La nostra idea è sempre quella di fare la partita, creando i presupposti per cogliere un risultato positivo. Siamo pronti a giocarcela. Non ho detto nulla ai miei giocatori: queste partite sono talmente belle e ricche di tensione che i giocatori si caricano da soli. Poi è ovvio che c’è anche un lavoro sul campo. Questa settimana abbiamo cercato di eliminare gli errori che nelle ultime gare ci sono costati qualche gol di troppo».
Il vizietto – È un argomento spinoso, quest’ultimo. Possanzini non può negare il dato di fatto, però guarda anche il lato positivo: «Sono d’accordo: in certi momenti abbiamo la tendenza a complicarci la vita. Tuttavia, è giusto rimarcare anche che siamo l’unica squadra ad aver recuperato per ben quattro volte uno svantaggio di 2-0. Questo denota il grande carattere della squadra, che sa reagire. Per il resto, a parte il Pisa, nessun avversario ci ha messo realmente in difficoltà. I gol nei primi minuti sono nati perlopiù da errori individuali. Ma noi siamo sempre partiti bene, anche con la Samp nell’ultima partita. C’è da dire che, se si sbaglia, in B aumentano le probabilità di essere castigati: essendo più pressati vicino alla nostra area, è più difficile poi metterci una pezza. Forse c’è anche una componente emotiva all’origine di questi errori».
Il Modena – «È una squadra equilibrata, ordinata. Si difende bene e dispone di attaccanti bravi a coprire gli spazi. Ha giocato una buona partita a Cremona e merita il massimo rispetto. Sarà una partita complicatissima».
Mercato chiuso – «L’arrivo di Paoletti non è una bocciatura per nessuno. Paoletti, classe 2003, è un rinforzo ed è un investimento per la società, che giustamente getta le basi per il futuro. Ne approfitto per dire che il mercato in entrata è chiuso. Non ci saranno altri arrivi, quello che ci serviva ora lo abbiamo e quindi siamo a posto così. Per quanto riguarda le uscite, invece, qualcosa può succedere. Però la mia volontà sarebbe quella di portare questo gruppo fino in fondo, perchè credo in esso».
Salvezza e basta – Da qualche settimana il Mantova è più vicino alla zona play off (-2) che a quella play out (+6). L’asticella può alzarsi? Si può puntare a qualcosa in più della salvezza? Possanzini chiarisce: «Il nostro obiettivo è la salvezza. Punto. Tutto quello che potrebbe arrivare (e io lo spero) sarà qualcosa in più che dev’essere vissuto con leggerezza. Noi non dobbiamo perdere di vista da dove siamo partiti. Voglio dire: il salto di qualità si può anche fare, ma non deve diventare un’ossessione. Perchè se spostassimo la concentrazione sui play off, perderemmo di vista la realtà. Non solo nostra, ma di tutto l’ambiente. Sarebbe pericoloso». E ancora, a ribadire il concetto: «Il Mantova sta facendo un buon campionato. Io, da allenatore, so che la squadra ha un potenziale importante. Voglio arrivare lontano e vincere tutte le partite. Però so anche che, nel calcio come nella vita, per arrivare a certi traguardi, ci vuole sì l’ambizione, ma anche la lucidità di ammettere che ci sono dei percorsi da seguire».
La rinascita di Mancuso – Finale per il bomber ritrovato: «Non ho mai avuto dubbi sulle sue qualità – riconosce il mister – . Ogni giorno ci mette l’entusiasmo di un ragazzino della Primavera. Leo è sempre stato centrale in questa squadra, anche quando giocava di meno. Poi non sempre i frutti arrivano subito, a volte ci vuole tempo perchè maturino». I 7 gol segnati finora dicono che quel tempo è arrivato.