MANTOVA Non si può dire che il calendario abbia messo di fronte avversari insormontabili finora per il Mantova: due neopromosse (Sangiuliano e Novara) e due squadre che lo scorso anno, come i biancorossi, navigavano nei bassifondi della classifica (Pro Patria e Trento). Sono arrivati solo 3 punti, bottino magro. Però sono arrivati, sospiratissimi, proprio nell’ultimo match contro il Trento. Dopo tre gare da incubo, il Mantova può dunque giovarsi dell’inevitabile carico di autostima ed entusiasmo che il 2-1 ai trentini ha generato. E, in proiezione, sfruttare una sorta di “effetto scia” nei confronti delle prossime tre avversarie, tutte appunto a ridosso dei biancorossi in classifica. Beninteso: non saranno passeggiate, anzi. Però si tratta indubbiamente di grosse occasioni per rimontare posizioni e togliere punti alle dirette rivali per la salvezza (oltre è meglio non andare…).
Si comincia sabato prossimo (ore 14.30) in quel di Lecco, campo e avversario tradizionalmente ostici per il Mantova. I blucelesti precedono di un punto l’Acm ma non se la passano bene, visto che proprio sabato sera hanno esonerato mister Tacchinardi. L’impegno successivo sarà domenica 2 ottobre (ore 17.30) in casa con la Pro Sesto, altra compagine non certo superiore al Mantova. Per chiudere, domenica 9 ottobre (ore 14.30), ecco il “derbino” in casa della Virtus Verona, ad oggi a secco di vittorie. Qui si chiuderà la fase più abbordabile del calendario del Mantova, chiamato poi ad affrontare nel giro di tre giorni (17 e 20 ottobre) Pordenone e Vicenza. Ma chissà che nel frattempo Nicola Corrent non abbia davvero trovato la quadra per battersela anche con le big.
Corrent, appunto. Non c’è dubbio che grossi meriti nel 2-1 al Trento vadano ascritti al tecnico biancorosso. Intelligente e umile nel comprendere che l’impianto di gioco fin qui portato avanti andava rivisto e corretto; coraggioso al limite dell’impopolare nella scelta di escludere un intoccabile come Guccione dall’undici titolare, perchè ritenuto meno funzionale di altri per quel tipo di partita. Ha rischiato molto, il tecnico veronese, ma ha tirato dritto per la sua strada. Anche quando ha deciso di sostituire il subentrato Paudice dopo nemmeno 20 minuti, scelta discutibile finchè si vuole ma che nella testa di Corrent aveva una sua motivazione, dunque assolutamente legittima (e che ha pagato).
Dal match col Trento, inoltre, sono giunte indicazioni confortanti su alcuni calciatori fin lì deludenti (su tutti De Francesco, ma anche Mensah), oltre a conferme che è sempre un piacere sottolineare (Silvestro). All’appello manca ancora qualcuno (Procaccio in primis), ma più di tutti mancano due elementi che gli infortuni di Monachello e Pedrini rendono necessari per completare l’organico. A tal proposito, il ds Battisti fa sapere che in viale Te sono in corso valutazioni che potrebbero prolungarsi anche per tutta settimana, legate agli effettivi tempi di recupero di Pedrini e alle condizioni fisiche del sostituto di Monachello (Raicevic sembra non convincere fino in fondo). Intanto, oggi pomeriggio a Mantovanello riprendono gli allenamenti, con tre punti in più in classifica. Chiamalo poco.