MANTOVA La sua permanenza al Mantova è stata breve ma intensa. E pure fruttuosa, almeno per quel che ha detto il campo. Subentrato a Pelliccioni nel gennaio 2017, Elio Signorelli si mosse bene sul mercato, potenziando un organico che, anche grazie a quegli innesti, riuscì a conquistarsi la salvezza. Il fallimento della società vanificò tutto, ma Signorelli nel frattempo se n’era già andato per insanabili contrasti con la proprietà romana. Domenica tornerà al Martelli da avversario, nelle vesti di ds del Carpi.
Direttore, com’è tornare sul luogo del misfatto?
«Nessun misfatto. Io di Mantova conservo bei ricordi. Ci sono stato soltanto tre mesi, ma le soddisfazioni non sono mancate: ho preso la squadra che era ultima e l’ho lasciata fuori dalla zona retrocessione».
Vogliamo ricordare il motivo per cui se ne andò?
«Non potevo appoggiare le scelte di quella proprietà. Mi avevano fatto credere che si potessero fare determinate cose, ma la realtà era diversa. E quando manca trasparenza, per come la penso io, manca tutto. Però il rimpianto più grande di quell’annata è un altro».
Quale?
«Il non essere riusciti ad evitare il fallimento. Io stesso provai a muovermi, ma le istituzioni dicevano che c’erano troppi debiti e che la situazione era insanabile. Io invece penso che il Mantova abbia speso di più nei tre anni successivi in Serie D di quanto avrebbe speso per ripianare quei debiti. Diciamo che è mancata la volontà, anche e soprattutto da parte dell’amministrazione cittadina, di salvare la baracca».
Acqua passata. Cosa le è rimasto della sua esperienza mantovana?
«Il dispiacere per come sia finita. Ma, come dicevo, anche tanti bei ricordi. E l’augurio di tornare un giorno per riprendere quel filo interrotto».
Nell’attesa tornerà da avversario col suo Carpi, rivelazione della prima giornata…
«Devo ammettere che i nostri ragazzini sono partiti bene. Ma è l’arrivo che conta, non la partenza».
Certamente. Però quel 2-0 alla Sambenedettese chi se l’aspettava?
«Abbiamo messo in campo le nostre qualità: freschezza, entusiasmo, gioia. Siamo una squadra molto giovane e inesperta e su quelle qualità baseremo il nostro cammino».
Qual è il vostro obiettivo?
«La salvezza. E non bisogna vergognarsi di dirlo. In Serie C troppe società fanno il passo più lungo della gamba. Spero col Carpi di aver trovato una società che fa della chiarezza, della correttezza e della trasparenza le sue peculiarità».
Cosa pensa del Mantova?
«Sono contento che abbia finalmente trovato una proprietà solida. Maurizio Setti è una persona seria».
Anche il Mantova viene da una bella vittoria. Come vede la squadra di Troise?
«Il Mantova è una buona squadra. Però il giudizio va misurato con l’obiettivo che si sono posti in viale Te. E io questo non lo conosco».
L’obiettivo è semplice: mantenere la categoria…
«Vedete? È qui che si misura la serietà del club! Profilo basso, niente proclami nè illusioni. Così si fa».
Che partita vedremo domenica?
«Ci sono tutti i presupposti per una bella gara. Noi verremo al Martelli per muovere la classifica, questo è sicuro».