Calcio Serie C – Rivoluzione gironi? Il Mantova dice no

MANTOVA Sta facendo discutere la proposta, annunciata dal presidente della Lega Pro  Francesco Ghirelli, di cambiare il criterio della composizione dei gironi per la stagione 2021-22. «Abbiamo sul tavolo tre ipotesi – ha detto Ghirelli – : quella attuale; quella che prevede un girone nord, uno “adriatico” e uno “tirrenico”; e quella nazionale con l’ausilio del sorteggio».
In attesa che si pronuncino il Direttivo di Lega Pro ed eventualmente i presidenti delle società, si è aperto il dibattito tra i tifosi. A Mantova l’argomento appassiona, anche perchè la prossima stagione sarà quella del ritorno (magari graduale) negli stadi, quindi delle trasferte al seguito della squadra, degli sfottò o dei gemellaggi con le tifoserie avversarie. Insomma, di tutto ciò che fino al mese di febbraio 2020 per lo sportivo mantovano rappresentava la norma.
Sull’argomento interviene il vicepresidente biancorosso  Gianluca Pecchini. «Ovviamente ci atterremo alle decisioni del Direttivo – premette – . Detto questo, il Mantova ritiene che la soluzione migliore sia quella di mantenere il prestigio del campionato appena concluso. Il nostro girone presentava una cifra tecnica elevata e partite di grande fascino. Per i tifosi mantovani sfidare squadre come Modena, Cesena, Carpi o le veronesi è sempre stimolante. Nel prossimo campionato, con la riapertura degli stadi, avrebbero la possibilità di godersi “dal vivo” quello che quest’anno hanno potuto vedere solo in televisione. Perchè mai dovremmo togliergli questo privilegio, mettendo mano a gironi che sono praticamente già fatti?». Sulla linea del Mantova pare sia schierata la maggior parte delle società, ragion per cui, allo stato attuale delle cose, difficilmente la rivoluzione annunciata da Ghirelli andrà in porto. Ma il dibattito è appena cominciato e non si possono escludere sorprese.