Mantova Ettore Masiello si sta godendo gli ultimi giorni di mare, prima di tornare al lavoro e al “suo” Mantova, di cui ha già ammirato i primi promettenti passi in Coppa Italia. È ottimista il presidente biancorosso: la squadra gli piace, sembra nata bene. La curiosità di vederla all’opera nel campionato che parte tra due settimane, è palpabile.
Presidente, lei ha assistito ad entrambe le gare di Coppa. Cosa le è piaciuto di più?
«L’atteggiamento e lo spirito con cui sono state affrontate queste due partite. Sia a Siena che a Pescara la squadra ha messo in campo una grande personalità. Ma non trascurerei il gioco: ho visto trame piacevoli e qui il merito va a Brando, che in soli 15 giorni è riuscito a dare un’organizzazione e un’identità al gruppo».
Paradossalmente la prova più incolore è arrivata nel triangolare di Budrio, contro le uniche due rivali di campionato che avete affrontato quest’estate…
«È vero, ma non ci darei peso. A Budrio, contro Mezzolara e Progresso, il mister ha voluto sperimentare per provare soluzioni inedite. Giusto così: se non lo si fa in queste partite…».
C’è qualche giocatore, che magari non conosceva, da cui è rimasto piacevolmente sorpreso?
«Uno si chiama Filippo Guccione, ma ovviamente lo conoscevo. Diciamo che non ci ha fatto pentire di averlo acquistato: è davvero un grosso talento. Poi sapete che, da ex portiere, ho sempre un occhio di riguardo per i numeri uno; e devo dire che sia Adorni che Athanasiou mi sono sembrati in gamba. Nel complesso, tutto l’organico allestito da Righi è di alto livello».
È un Mantova più forte rispetto a un anno fa?
«Mah… Quello dell’anno scorso era un Mantova molto forte. Questo, però, lo trovo più equilibrato».
Ci saranno altri innesti?
«Per me siamo a posto, ma non si può escludere nulla. Righi è vigile».
Questa volta partirete in casa, l’1 settembre contro la Calvina. È un vantaggio?
«Potrebbe esserlo, ma poi c’è l’altra faccia della medaglia: il Martelli non è uno stadio come tutti gli altri e potrebbe incutere timore, almeno tra i più giovani. Volete la mia? Essendo scaramantico, visto che l’anno scorso siamo partiti in trasferta e non abbiamo vinto il campionato, ben venga stavolta cominciare in casa».
Prima dell’inizio del campionato organizzerete una presentazione della squadra, come negli ultimi due anni?
«È possibile, ci stiamo ragionando. Se la faremo, sarà nella settimana che porta al match con la Calvina».
Avete programmi ambiziosi anche per il settore giovanile…
«Certo. Pecchini, nelle vesti di nuovo responsabile, e i suoi collaboratori stanno lavorando per potenziare il vivaio. Da parte mia, mi limito a dire che sono felice per la scelta di Matias Cuffa di farne parte (l’argentino allenerà la Juniores, ndr). È un professionista che ha molto da insegnare ai più giovani».
Domani, intanto, riparte la campagna abbonamenti. Siamo a quota 1.127 tessere sottoscritte: le 1.577 della scorsa estate sono raggiungibili?
«Mi auguro di sì, complice il rientro dalle ferie e l’avvicinarsi del campionato. In ogni caso, posso già dirmi soddisfatto dei numeri toccati finora. Non erano scontati, considerando la delusione per la mancata promozione. Proprio qualche giorno fa analizzavo i dati dei club di Serie C: molti sono inferiori ai nostri. È l’ennesima dimostrazione che il Mantova merita altri palcoscenici».