CASTEL GOFFREDO Il territorio di Castel Goffredo si è confermato palcoscenico ideale per il Trofeo Conad – Trofeo Comune – Memorial Nino Monfardini – Memorial Vinicio Paganini dedicato alla categoria esordienti, che non ha deluso le attese degli sportivi e appassionati del ciclismo giovanile che numerosi sono accorsi lungo i 4,900 km del circuito. Hanno trionfato il campione italiano esordienti 2° anno Marco Loda, della Pol. Camignone; e Giacomo Agostino, del Costamasnaga, tra i primo anno. In bella evidenza anche gli atleti mantovani e in particolare il goffredese Alessandro Marzocchi, dell’Aspiratori Otelli, secondo tra i classe 2008, e Sergio Ferrari del Mincio Chiese, che si è piazzato al 9° posto tra i più grandi.
Sulla linea di partenza della corsa ottimamente allestita dal Ciclo Club 77, con la collaborazione del supermercato Conad, del Comune, dell’X-Bionic e del comitato provinciale Fci, si sono presentati circa 200 atleti in rappresentanza di una cinquantina di formazioni provenienti da varie regioni del Nord Italia.
Nella prima delle due prove, quella riservata agli esordienti 1° anno, il gruppo ha controllato ogni tentativo di fuga affidando ai velocisti il compito di giocarsi la vittoria sul rettilineo d’arrivo. Ai 300 metri è partito all’attacco Marzocchi che però è stato raggiunto e superato da Agostino a pochi metri dall’arrivo.
Copione analogo nella seconda prova, con il gruppo che ha stroncato sul nascere ogni tentativo di colpo di mano. Ai 200 metri lo scatto decisivo del campione italiano Marco Loda, che ha tagliato il traguardo a braccia alzate. Sul terzo gradino del podio, in questa prova, è salito Federico Saccani del Gioca in bici Oglio Po.
Ad applaudire gli atleti c’erano, tra gli altri, l’assessore allo sport Paola Mancini, il presidente provinciale Fci, Fausto Armanini, con il vice Lido Baracca e il consigliere Giorgio Papa. Con loro Corrado Monfardini del Ciclismo in miniatura, Simone Crisetig, direttore del supermercato Conad, e gli ex presidenti provinciali dell’Fci, Giovanni Redini e Bruno Righetti.
Paolo Biondo
