MANTOVA Manca ancora il timbro della Fipav, ma la domanda di ripescaggio in A1 della Delta Informatica Trentino è già stata accolta dalla Lega per un campionato che dovrebbe partire con 13 formazioni. Sarebbe un premio più che meritato per la squadra in cui milita la 22enne schiacciatrice mantovana Giulia Melli che, al momento della sospensione dei campionati, era ad un passo dall’ottenere la promozione sul campo dopo aver vinto anche la Coppa Italia di A2. Giulia incrocia le dita. «Dover interrompere la corsa in questo modo non poteva immaginarlo nessuno – racconta – io ho continuato ad allenarmi come potevo, almeno fino a quando sono tornata a Mantova per stare con la famiglia. Lasciamoci tutto alle spalle, pensando anche che ad altre persone è andata molto peggio». «Con Caserta, l’anno prima – rammenta ancora Giulia – abbiamo estromesso la Delta Informatica dalla possibilità di salire in A1 nei play off. Per questo a Trento all’inizio mi guardavano male, ma ho promesso che quest’anno sarebbe toccato a noi. Alla promozione eravamo vicinissime e ce la meritiamo, anche se festeggiare in campo sarebbe stato diverso. Per me è comunque la seconda di fila».
«Torno in A1 dopo l’esperienza con Club Italia e Filottrano. Sono cresciuta e ci tengo a fare bene con Trento, qui c’è un gruppo coeso, sarà questa la nostra forza. Il roster per quanto riguarda le titolari non è cambiato, senza straniere. Ci alleniamo da metà luglio, con un ritmo più soft del solito, in attesa delle prime partite in Supercoppa e campionato».
Il martello virgiliano prova ad immaginare la prossima stagione. «Sarà molto strano giocare senza pubblico nei palazzetti più grandi e caldi. Speriamo che i tifosi trovino un modo di seguirci e che piano piano tornino a riempire almeno una parte delle tribune. Ci sono squadre toste e bisognerà stare attente a non infortunarsi. Non era mai capitato di state ferme per quattro mesi, lo staff tecnico avrà un bel lavoro da fare per tenere tutto sotto controllo senza forzare dall’inizio. Come dicevo, torno in A1 dopo alcuni anni, la prima volta ero giovane e un po’ acerba. Spero di dimostrare che ci posso stare, anche se il salto è grande». L’ultimo pensiero va a quella maglia azzurra che ha indossato nelle giovanili con successo. «Ricordo molto bene la sensazione che dà giocare in nazionale. Rimane un obbiettivo e sognare non costa nulla».