Bologna Più delusione che orgoglio, ed è normale dopo una finale persa nettamente e la sensazione di non aver giocato al meglio. Il primo obiettivo stagionale è sfumato proprio all’ultima partita, ma il Gabbiano deve resettare e ripartire: torna il campionato, c’è l’A3 da andare a prendere e l’ostacolo Acqui Terme da provare a scavalcare stavolta ai play off. «Se proprio avessi dovuto scegliere – dice il presidente Paolo Fattori – avrei preferito perdere la Coppa Italia piuttosto che la promozione in A3. Naturalmente dispiace perdere la finale, ma dobbiamo riconoscere la superiorità dell’avversario, anche se sono convinto che allungando la partita, avremmo avuto le nostre chances. Ed ecco perchè resta un po’ di rammarico per non aver vinto il terzo set».
Il coach Simone Serafini riconosce i meriti dei piemontesi e non cerca alibi. «Giocare alle 10 di mattina? Sicuramente non siamo abituati, ma nemmeno loro – dice – analizzeremo i dati con calma per capire quello che non ha funzionato. Intanto posso dire con certezza che abbiamo affrontato una squadra fortissima, la migliore della serie B, che si è espressa al meglio in tutti i fondamentali e di conseguenza ci ha concesso poco. Potevamo fare di più, certo, ma non è facile quando l’avversario ti mette alle corde e ti costringe a giocare sempre sotto pressione. Abbiamo perso fiducia e lucidità in alcuni frangenti, in particolare nei primi due set nei quali loro, a tratti, sono parsi davvero ingiocabili. Il terzo set ci dice invece che possiamo arrivare a contrastarli e l’obiettivo del prossimo mese è proprio lavorare per colmare il gap, visto che li ritroveremo nei play off».
Nessun alibi, dicevamo. Ma certo il Gabbiano che domina in campionato, dove ha perso solo un set, non si è “allenato” a giocare partite di questo livello. E nel finale punto a punto del terzo set, forse qualcosa in più si poteva fare. «La situazione negli altri gironi non è molto diversa – sottolinea coach Serafini – per abituarci ad affrontare squadre come l’Acqui Terme, che ripeto è la migliore della B, dovremmo allenarci contro formazioni di A3, perchè quello è il livello. Lo sappiamo e dobbiamo lavorare sodo per colmare il gap – ribadisce – ma questo non deve cancellare quanto di buono abbiamo fatto. Dobbiamo essere orgogliosi di essere arrivati a giocare questa finale e, consapevoli dei nostri mezzi, ora andremo a caccia del prossimo obiettivo, che è la promozione in A3».