VIADANA Si avvicina il terzo impegno in campionato per il Rugby Viadana, di scena sabato a Roma, allo stadio Giulio Onesti, contro la Lazio. I gialloneri, dopo il pareggio all’esordio a Colorno, hanno perso nettamente in casa col Petrarca Padova; due nette sconfitte per i capitolini contro Reggio Emilia e Rovigo.
Dici Lazio e il pensiero va al match del 14 marzo, stravinto dal Viadana, durante il quale Ramiro Finco accusò il grave malore per il quale è tutt’ora ricoverato al Policlinico Gemelli; questo fine settimana lo sfortunato “Rama” riceverà la visita del presidente Giulio Arletti e del gm Ulises Gamboa. «Giocavo nella Lazio ed ero in panchina – ricorda l’utility back Francesco Scardamaglia, che torna a Roma da ex – ho visto la scena e ancora oggi ci penso, non è certo un bel ricordo. Sono momenti che fai fatica a dimenticare se li hai vissuti in prima persona».
I rivieraschi andranno in campo sabato con la chiara intenzione di vincere e fare un bel regalo al loro sfortunato compagno di squadra. Oggi è giornata di riposo, da domani tutti di nuovo in campo agli ordini di coach Fernandez, che dovrà valutare le condizioni degli atleti usciti malconci dalla sfida di venerdì scorso col Petrarca. «Sì, sabato sarò emozionato – dice ancora Scardamaglia – ho sempre giocato nella Lazio e affrontarla da avversario per la prima volta fa ovviamente un certo effetto. Ha iniziato il torneo con due nette sconfitte, ma è una squadra battagliera e molto fisica, dovremo stare attenti ed essere bravi a gestire le varie fasi della partita. Dopo il pareggio colto a Colorno, un ottimo risultato se consideriamo che gli emiliani hanno poi vinto in casa delle Fiamme Oro, è arrivata la sconfitta col Petrarca: abbiamo fatto la nostra partita, ci siamo impegnati e abbiamo lottato, non meritavamo un passivo così pesante. Ora dobbiamo riscattarci contro la lazio. Sono qui da poco – conclude Scardamaglia – mi trovo bene, è un bell’ambiente. E’ la prima volta per me lontano da Roma, questa esperienza mi aiuta a crescere. Ho una gran voglia di mettermi in gioco e di contribuire alle fortune della squadra».