CASTEL GOFFREDO Castel Goffredo è stato, negli ultimi giorni, il paese mantovano maggiormente colpito dal coronavirus. Ed è anche la casa di una delle società più blasonate e vincenti dello sport mantovano, il TT Castel Goffredo, che, come tutte le altre, sta osservando la quarantena aspettando che l’emergenza finisca per poter tornare in campo. Il general manager Franco Sciannimanico, da castellano, uomo di campo e delle istituzioni, ci racconta come sta vivendo questi giorni tremendi per tutto il Paese, stavolta con la p maiuscola. «La situazione è surreale – dice – è tutto fermo, non possiamo fare altro che restare in casa e aspettare che l’emergenza finisca. Il paese è stato colpito pesantemente, c’è grande apprensione; dobbiamo rispettare le indicazioni che arrivano dagli esperti, adottare comportamenti adeguati. Ognuno di noi deve fare la sua parte».
Lo sport si sta adeguando…
«Proprio ieri ho sentito il presidente del Coni Malagò. Fermare tutto è stata una scelta dolorosa, ma necessaria. I palazzetti sono chiusi, gli atleti non si possono allenare. Ma di fronte a questa situazione, lo sport passa in secondo piano».
Ma che ne sarà dei campionati?
«Al momento opportuno, quando l’emergenza sarà finita, la federazione prenderà le decisioni opportune. Non vediamo l’ora di tornare a giocare, di buttarci alle spalle questo brutto momento, ma, come dicevo, ora di partite e playoff non si parla. E se anche dovesse saltare il campionato, non sarà la fine del mondo».
Come stanno i vostri ragazzi?
«Come tutti noi, vivono questi giorni con grande apprensione. Alcuni di loro, in particolare i cinesi, sono lontani da casa e hanno paura. Cerchiamo di aiutarli e sostenerli in ogni modo».
Le Thi Hong Loan, figlia della presidentessa, è rientrata dalla Polonia?
«Sì, il torneo cui stava partecipando è stato interrotto. Ma non è tornata a Castel Goffredo, bensì in Germania per mettersi a disposizione del suo club. Anche se credo che anchè là abbiano fermato tutto».
La Cina non è vicina, si usa dire. Nel tennis tavolo però non è proprio così…
«E’ vero, nel nostro mondo i cinesi sono tanti. Eppure, quando il virus era là, sembrava una realtà così lontana. Ora la tocchiamo con mano e siamo preoccupati. La situazione in un certo senso si è ribaltata».
Lei Franco, come passa le giornate?
«In casa, naturalmente, con la famiglia. Aspettiamo il bollettino giornaliero sperando arrivino buone notizie, ma finora purtroppo non ne abbiamo avute. In questa situazione, come dicevo, nessuno pensa allo sport. Combattiamo un avversario sconosciuto, ma tutti insieme lo batteremo».