MANTOVA «È un bilancio miracoloso che raggiunge risultati straordinari, meglio addirittura delle previsioni». Così l’assessore comunale all’ambiente Andrea Murari mentre si appresta a illustrare all’aula consiliare il piano finanziario e tariffario di Mantova Ambiente, ramo ecologico della Tea. Una programmazione che, come già annunciato, comporterà già da quest’anno un lieve ritocco (circa il 2,5%) delle tariffe rifiuti domestiche, a fronte di un sensibile calo dei costi per le attività.
Ma di tutt’altro avviso sono le minoranze che proprio in aula hanno girato la frittata puntando il dito sul bilancio della società gestrice del servizio, evidenziando quel buco da 3,55 milioni solo per il pregresso. Senza mettere in conto il mezzo milione causato dalla pandemia, fra perdite secche e aumenti dei costi. «Il sindaco Mattia Palazzi con un exploit degno del miglior democristiano aveva annunciato durante l’approvazione del piano economico-finanziario 2021 che il Comune si sarebbe fatto carico dei debiti pregressi di Mantova Ambiente causati dai cittadini insolventi sulla Tari per 3.553.000 prima del 2016. Il Comune per salvare i conti deficitari dell’azienda ha ora deciso di accollarsi tale spesa con rate di circa 500mila euro sino al 2026 e con quote di 207 mila annue a carico dei cittadini. Solo un prestito però che sarà recuperato negli anni dal 2027 al 2038, e che comporterà automaticamente un odioso balzello sulle future tariffa dei rifiuti», sbotta il capogruppo di Forza Italia Pier Luigi Baschieri.
E il calo delle utenze non domestiche e gli aumenti calmierati nelle case? «Solo un palliativo. È un nascondere la polvere sotto il tappeto», aggiunge Baschieri, che riconosce tuttavia strategica l’intesa bonaria raggiunta da via Roma con via Taliercio, la quale era ricorsa al Tar contro i mancati aumenti del 2021 imposti dalla giunta, oltre che la rentrée di Alessandro Beltrami, già super-dirigente nel primo mandato del sindaco, e ora da poche settimane amministratore delegato di Mantova Ambiente.