MANTOVA Anche la febbre del Nilo uccide. Nei giorni scorsi si è spento un 75enne che era ricoverato un rianimazione al Poma da inizio mese. Si tratta della prima vittima mantovana del West Nile Virus di quest’anno. Non è certo la prima vittima in assoluto del West Nile: “questo virus ha sempre fatto vittime tutti gli anni” spiegano dal Poma. Quello del 75enne era uno dei due casi gravi di questa infezione nella nostra provincia. L’altro paziente, anch’esso un anziano, era invece ricoverato nel reparto di Malattie Infettive del Poma. Sono così saliti a 37 i casi di West Nile individuati quest’estate in Lombardia in base all’ultimo bollettino regionale, aggiornato a lunedì scorso 29 agosto: più che triplicati nel giro di tre settimane, rispetto agli 11 che si contavano l’8 agosto. E sono aumentati, purtroppo, anche i lombardi morti per la febbre del Nilo che si trasmette all’uomo con le punture di zanzara, è asintomatica in oltre l’80% dei casi ma nello 0,1% può provocare sintomi neurologici come meningiti e meningo-encefaliti: tre decessi confermati dalle analisi dei laboratori di riferimento (quelli dell’ospedale Sacco di Milano e del San Matteo di Pavia), incluso quello del 74 enne di Cigole, nella Bassa bresciana, morto a inizio agosto, e quello del 75enne di Mantova. Non è invece stata ancora inclusa nel bollettino la morte di un 70enne di Castelverde, in provincia di Cremona, deceduto nei giorni scorsi, poiché manca l’ultima conferma delle analisi per certificare che fosse affetto dalla febbre del Nilo occidentale.